Ibra-Milan, "sensazioni" di cessione. Allegri e quella Champions che non è ancora nel Dna del tecnico toscano...

Ibra-Milan, "sensazioni" di cessione. Allegri e quella Champions che non è ancora nel Dna del tecnico toscano...  MilanNews.it
domenica 11 marzo 2012, 00:00Editoriale
di Stefano Peduzzi
Giornalista professionista dal 2003, curatore e conduttore dei programmi Campionato dei Campioni e Csiamo sul circuito Odeon Tv.Ogni giorno racconta il Milan sulle frequenze di Radio Reporter alle 18.40. Twitter: StePeduzzi

Avrà lasciato delle scorie la batosta di Londra? Lo sapremo oggi pomeriggio alle 17 al termine della sfida con il Lecce. Tappa fondamentale per i rossoneri per tenere la testa della classifica e, perchè no, per allungare in classifica su una Juve che va a Genova senza difensori centrali e che sta vivendo un momento poco brillante (una vittoria nelle ultime sei partite)
Non c'è stato l'atteso (più dai media che dai tifosi) faccia a faccia a Milanello tra Allegri e Ibrahimovic. L'allenatore toscano preferisce andare per la sua strada, lavorando più sul gruppo che sui singoli anche a livello di dialogo. Non fa distinzioni nemmeno il campione svedese, che nella sfida di martedi ha deluso, ma che in Champions con il Milan ha cambiato il suo rendimento europeo (9 reti in 14 gare in queste due stagioni).
In Europa invece il Milan di Allegri continua a non convincere: la sua media-punti in Champions è troppo bassa e non autorizza a voli pindarici. La scoppola con l’Arsenal resterà impressa nella storia rossonera, salvata soltanto dalla qualificazione ottenuta grazie alla gara di andata. Ma, come ha detto Ibrahimovic, una grande squadra non può fare queste figure, soprattutto nella maggiore competizione europea.
Tornando a Ibra, molti “addetti ai lavori” hanno la sensazione che a fine stagione le strade tra Ibra e il Milan si separeranno: il giocatore pretende giustamente l'ultimo ingaggio importante della sua carriera (che finirà tra 2-3 anni), il Milan, dopo una stagione del genere, potrebbe fare cassa e reinvestire il gruzzoletto per andare all'assalto di Balotelli (più giovane di Ibra e con prospettive interessanti) o del vecchio “pallino” Carlitos Tevez.
Sarò tutto come sempre nelle mani di Adriano Galliani che ha dimostrato anche nella vicenda "Allegri vs Ibra" di essere un dirigente molto abile anche e soprattutto nel lavoro di diplomazia e comunicazione. Servono anche queste doti nel mondo del calcio...



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