...Il sorpasso Milan è arrivato con la freccia a destra

...Il sorpasso Milan è arrivato con la freccia a destraMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 12 marzo 2012, 20:15Focus On...
di Emiliano Cuppone

Nella rinascita del Milan del dopo Udine sono in tanti a potersi dividere i meriti, alcuni però sembrano aver avuto un ruolo speciale.
E’ il caso di Ignazio Abate, vero uomo in più nell’ultimo periodo per una fascia che è tornata ad essere il lato forte della formazione di Allegri. Il giocatore splendido ammirato lungo tutto lo scorso anno sembra essere finalmente tornato, prendendo il posto del fratellastro che gli aveva rubato maglia e scarpini nel periodo peggiore del Milan.
Il terzino campano è stato protagonista lo scorso anno nella cavalcata scudetto, aveva iniziato alla grande questa stagione mostrando progressi continui specie in fase difensiva, qualche sbavatura ogni tanto, piccole disattenzioni, ma nulla di che. Una crescita continua per un terzino che ha mostrato di essere a livello dei top player nel ruolo, iniziata quando sulla panchina rossonera sedeva Leonardo, partita da quell’uno contro uno vinto e quasi dominato con Cristiano Ronaldo niente meno che al Santiago Bernabeu.
Un giocatore diverso da quel momento in poi, un ragazzo esplosivo dalle doti di corsa uniche, che ha saputo imparare l’antica arte del difendere, aiutato da un maestro unico come Mauro Tassotti e guidato nel campo da un pastore immenso come Alessandro Nesta.
Com’era nato l’astro di Abate così sembrava essersi affievolito a gennaio, alla stessa maniera, iniezione di fiducia alla nascita, fucilata di sfiducia quando si è lasciato sfuggire un pallone semplice che ha lanciato Milito verso il gol in uno dei derby più strani degli ultimi anni. Da quel momento in poi c’è stata una netta flessione del biondo col numero 20, meno spinta, meno fiducia nei propri mezzi e sempre meno sortite offensive.
Ha subito il contraccolpo Ignazio, ha avuto una netta involuzione, nulla di evidente ad un occhio disattento, ma lo starsene rintanato nella propria metà campo a fare il compitino non era proprio da lui, non da quel treno che nel derby dello scorso anno atterriva a più riprese un mostro sacro come Zanetti. A sua discolpa anche un calo generale di un Milan che in gennaio sembrava giocare con il freno a mano tirato, lui come i suoi compagni ha sofferto i carichi di lavoro probabilmente, le gambe non erano nelle condizioni migliori, ma l’assenza del suo apporto si sentiva un po’ di più.
Quello ammirato ieri pomeriggio a San Siro, però, è il vero Ignazio Abate, veloce, attento, propositivo, spina del fianco di una difesa del Lecce che non sapeva più come tenere a bada le folate del terzino rossonero.

C’è da dire che nello scempio dell’Emirates uno dei pochi a non sfigurare era stato proprio Abate, che ha tenuto con forza sulla propria fascia, senza brillare in assoluto, ma risaltando nella spenta prova di un Milan irriconoscibile. Con il Lecce, però, si è visto un giocatore incredibile, sempre alto a tenere schiacciata la difesa giallorossa, ha creato a più riprese la superiorità numerica, cercando più volte l’uno contro uno ed arrivando anche al tiro dopo una bella serpentina.
Il ragazzo continua la sua crescita, ha soli 25 anni, una carriera davanti ed una carica che non ha eguali. C’è ancora qualcosa da migliorare, l’abilità al cross non è degna dei migliori nel ruolo, la tecnica può essere affinata, ma le basi ci sono ed Abate risulta determinante già così. Dietro è una sicurezza Igna, le sue diagonali sono ormai proverbiali, nell’uno contro uno sembra quasi invalicabile ed è perfetto in linea con i centrali quando c’è da mettere in fuorigioco gli attaccanti avversari.
La rinascita del Milan di Allegri passa anche per la crescita di questo esterno incontenibile, in continua maturazione, che dopo un periodo di “ferie” è tornato a furoreggiare sull’asse destro del Milan, il lato forte: bentornato Igna!