La risposta di Ibra: fatti non parole
Ancora Ibra protagonista in campo e fuori. Per le straordinarie performances arrivate direttamente dal rettangolo di gioco e per quelle meno edificanti nel dopo partita, quando, alla battuta di una giornalista di Sky che ritornava sui presunti diverbi con Allegri, ha reagito in maniera maleducata e scurrile. Le scuse formulate alla diretta interessata non cancellano l’ennesimo discutibile comportamento. Zlatan non ha freni inibitori così si lascia andare ad esternazioni che possono essere fraintese e allora spuntano scoop a tutta pagina. Lo svedese, al di là dei suoi atteggiamenti irritanti, forse non ha torto quando sostiene: “Tanti parlano senza sapere le cose….”
Milan- Lecce. Quando al 7’ del primo tempo Nocerino, su assist di Ibra, ha messo a segno il suo nono gol in Serie A il vecchio Diavolo, bisognoso di riscatto dopo la batosta in Champions, ha trovato spianata la strada. Il margine di un gol di vantaggio non era però del tutto rassicurante e allora qualche preoccupazione diventava legittima, tanto più che i rossoneri gettavano al vento alcune ghiotte opportunità. Una in particolare decisamente clamorosa: Robinho, complice uno svarione difensivo dei salentini, si è ritrovato solo davanti al portiere Benassi e ha sprecato l’occasione con un pallonetto sciagurato. Inutile però fare i sofisticati e cercare il classico pelo nell’uovo. Quello che contava era il risultato pieno. Risultato che è stato consolidato nel secondo tempo con un gran gol di Ibra, innescato da Emanuelson che ha corretto la traiettoria del cross e servito lo svedese che si è accentrato e ha lasciato partire una spettacolare e imprendibile bordata. Zlatan ha realizzato 19 reti in campionato (27 stagionai) e ha servito 8 assist.
Una risposta concreta alle polemiche montate dopo la sua analisi critica, che chiamava in causa anche se stesso, sulla squallida prestazione del Milan contro l’Arsenal.
Nel match numero 27 del campionato (il 39esimo della stagione) sugli scudi Mark Van Bommel, ottimo maestro di cerimonie. Troppo facile elogiare Ibra che con la prestazione di domenica ha (forse) messo a tacere coloro che hanno fagocitato le diatribe e le divisioni interne. Nocerino una vita da mediano con 9 gol realizzati , 1 palo colpito, e un quasi gol (l’autorete col Cagliari di Pisano che lo ha anticipato sulla linea di porta) costituiscono un bottino di reti impensabile per un centrocampista incontrista che gli permette di entrare nella “Hall of fame” rossonera. Citazione anche per Emanuelson, che, se non altro, ha avuto il pregio di confezionare il secondo assist stagionale.
Milan in fuga? I 4 punti di vantaggio sono una buona base di partenza in vista del rush finale. Un discreto margine sul quale si può costruire il futuro in campionato. Il Milan, oltretutto, recupererà alcuni giocatori importanti che dovrebbero far crescere il tasso tecnico della squadra. Il segreto, checchè dicano coloro che vanno alla ricerca di scoop ad ogni costo, sta nell’armonia del gruppo che a volte, quando si distrae, va richiamato all’ordine. Ibra, forse, è utile anche in questo.
L’altra faccia della medaglia è meno positiva. Il Milan se abbassa la guardia e, come Narciso, si specchia nell’ indiscussa bellezza estetica della sua manovra, rischia di rovinarsi e di rovinare quanto di buono ha seminato. Muriel in scivolata sottomisura e Bojinov, nell’unico tiro in porta del Lecce, sono andati vicino a guastare la festa alla capolista.
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