Il limite della vergogna

Il limite della vergognaMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 13 marzo 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Somma

Ibra che riesce ancora una volta a prendersi sulle spalle tutta la squadra, con i suoi guizzi e le sue imperfezioni; le sue idee e i suoi dubbi. Nocerino che non vuole smettere di correre verso la curva con le braccia alzate, regalandosi idealmente all’abbraccio di quelli che sono sempre più i “suoi” tifosi. Abate ed Antonini che viaggiano con le frecce sempre accese, regalando taniche di ossigeno ad una manovra spesso imballata e prevedibile. Il Milan che vince 2-0 al termine di una gara a lunghi tratti noiosa e priva di spunti interessanti, ma comunque una vittoria al fischio finale di De Marco. Non è stato un bel Milan, abbiamo già in maniera approfondita visto perché: qualche errore di troppo in fase di impostazione e difficoltà – soprattutto nel primo tempo – ad arrecare danni concreti alla porta di Benassi. Ma è stato comunque un Milan vincente, è stato comunque un Milan volitivo e generoso, un Milan che ci ha messo impegno, e tutto questo ha ancora una volta l’emblema fedele in Robinho.

Che a livello nazionale è senza dubbio il giocatore più bravo a togliere punti di riferimento agli avversari. Gioca in attacco o sulla trequarti, ma capita puntualmente di vederlo combattere su tutto il fronte d’attacco: da destra a sinistra, dal centrocampo all’area di rigore. Eppure, eppure, dagli spalti di San Siro nella ripresa si è alzato più di un fischio nei confronti del brasiliano. Che ok: ci ha messo del suo nella maniera che – ahinoi – gli riesce più congeniale, però ha corso tanto, ci ha messo l’anima, e gente che frequenta abitualmente un campo da calcio, che ama i colori rossoneri e il calcio in generale, dovrebbe apprezzare ed applaudire. Dovrebbe capire quello che ci si può permettere e dove comincia il limite della vergogna. Tanto poi a zittire i fischi ci pensa Ibra con le sue saette e tutti contenti…