Di nuovo in piedi: origini e sintomi di un animo guerriero

Di nuovo in piedi: origini e sintomi di un animo guerrieroMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
sabato 17 marzo 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Somma

Di incubi e paure, fin dalle origini l’uomo ne ha provate e sperimentate diverse. Ha imparato a riconoscerle, a studiarle, perfino a combatterle laddove possibile. Perché dipende dalla paura la possibilità di batterla, ma anche di quella paura è vittima diretta. C’è poi un momento in cui la paura si trasforma in problema, e con quel problema è necessario imparare a convivere. Quel 9 settembre sembra lontanissimo. Milan-Lazio finì 2-2: non il modo migliore per salutare il nuovo campionato. Pareggio casalingo e Gattuso che lascia il campo per un non meglio precisato problema all’occhio, che nel giro di pochi giorni ha un nome preciso. Paralisi del sesto nervo cranico. Un nome brutto da sentire e da pronunciare, che porta con sé un bagaglio di ansie e preoccupazioni di quelli non indifferenti. Rino Gattuso, molto più che un giocatore del Milan, molto più che un atleta amato per il modo di indossare questi colori, vede la propria carriera scorrergli davanti come un bellissimo film. Una paura che riesce di primo impatto a paralizzare non soltanto gli organi visivi, ma un po’ tutto: ambizioni, desideri, passione, fiducia, amore ed affetti. La reale possibilità di vedersi chiudere in faccia le porte della vita quotidiana e finirla con il calcio giocato. Una possibilità che rimane ipotesi senza mai tramutarsi in fatti.

Perché il destino sa essere solamente crudele o benevolo, mentre modi per affrontarlo ce ne sono tantissimi. Il fatto è che Rino viene da lontano: da una terra di dolci profumi ed occasioni uniche, dove se non corri non esisti, dove tutto ciò che hai vale più di quello che avrai mai, dove il calcio è il riscatto di una vita e non un gioco da cortile. E in una terra così, c’è un solo modo per affrontare il destino: di petto, con coraggio e calore. Ignorando la paura e le sue implicazioni, imparando ad erigere un muro tra questa e il cammino dell’esistenza. E se sei fatto così, se vivi di calcio e ti alimenti del boato dei tifosi ad un tuo scatto insperato, ad un tuo pressing vigoroso, sei mesi di cure esami e interventi chirurgici, sono tutto e sono niente. Questi sei mesi ci sono sembrati un’infinità, perché il calcio è comunque andato avanti, ma il pensiero di te non è mai andato via. Perché in fondo tu ci sei sempre stato, anche senza scendere in campo. Pensieri e parole che si riservano solamente a chi – non a chiacchiere – ha imparato a cucirsi addosso una maglia diversa dalle altre. Ha saputo aspettare, coi denti stretti e le gambe frementi, ed ha avuto la giusta ricompensa. All’indomani delle convocazioni di Allegri per la trasferta di Parma, in anteprima assoluta Milannews.it aveva preparato il campo alla presenza di Gattuso in terra emiliana. La conferenza stampa di ieri ha confermato tutto: Rino è tornato. A te guerriero, un abbraccio fortissimo nella passione per i colori rossoneri.