Insidia Parma: occhio al jolly Giovinco ed al Faraone

Insidia Parma: occhio al jolly Giovinco ed al Faraone MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 17 marzo 2012, 11:00L'Avversario
di Emiliano Cuppone

La sfida del Tardini di Parma presenta le classiche insidie di una trasferta in casa di una piccola in cerca di punti salvezza.
I ducali sono squadra capace di esprimere un gioco veloce, fatto di attenzione difensiva e ripartenze rapide, sfruttando la verve degli uomini a supporto della prima punta. Il possesso palla dei gialloblu non è mai impressionante, circa il 45%, tengono poco la palla fra i piedi, aspettano l’avversario e cercano la ripartenza veloce sfruttando le fasce, arma tipica del 3-5-2 adottato da Roberto Donadoni. 
La manovra si sviluppa principalmente sul lato destro della formazione ducale (il 39% della gestione si concentra su quel fronte), ma le maggiori occasioni arrivano dal lato opposto (il 21% dei tiri arrivano dalla sinistra), segno di una ricerca continua del capovolgimento di fronte e del cambio di gioco offensivo. Dovrà stare attento Luca Antonini, tornerà a giocare a destra come non gli accadeva ormai da parecchio tempo, dovrà ritrovare i tempi difensivi, giocando a specchio rispetto al solito, per limitare l’azione che da sinistra passa spesso per i piedi della stella Giovinco.
Il Parma si presenta al tiro 12,4 volte a partita, una media da metà classifica, puntano molto sulla ripartenza, ma attenzione ai calci piazzati, sfruttati in maniera ottima dai ducali che hanno ottenuto il 24% dei gol grazie agli schemi da gioco da fermo.
Il lancio lungo non è una freccia per l’arco di Donadoni, la formazione emiliana predilige il fraseggio anche in ripartenza, nonostante la velocità dei propri avanti, la squadra cerca di raggiungerli con l’azione manovrata e non con la fiondata da dietro.
Il fulcro del gioco della formazione gialloblu è l’ex interista McDonald Mariga. E’ lui l’uomo che tocca più palloni nella linea mediana, una media di 42,1 passaggi a partita, che nell’82,4% delle volte giungono a destinazione. Nonostante le ottime percentuali, il kenyota non è impeccabile nella gestione, perde il pallone sulla pressione 2,6 volte a partita e 1,9 volte rilancia l’azione avversaria con un proprio errore in fase d’impostazione.
In avanti brilla la stella di Sebastian Giovinco, l’ex bianconero è il vero trascinatore della squadra di Donadoni.

Miglior marcatore con 10 gol è allo stesso tempo anche il miglior assistman con i suoi 5 passaggi che hanno permesso ai compagni di andare in rete. Svetta in tutte le statistiche il bomber tascabile, si presenta al tiro più di ogni altro (3,7 a partita), è il fulcro del gioco offensivo con i suoi 2,1 passaggi a partita che mettono in condizione chi gli gira intorno di andare in rete, cercando il fondo con continuità ed andando al cross 2 volte a partita (come nessun altro in squadra).
In avanti attenzione alla variabile impazzita Biabiany, dopo Giovinco è il miglior assistman (3), 1,3 volte offre passaggi chiave nella manovra ducale e spesso riesce nel dribbling con una media di 2,9 volte a partita.
La linea difensiva di Donadoni non va molto per il sottile, sono una delle squadre che più volentieri spazza l’area di rigore senza andare troppo per il sottile. L’uomo che imposta da dietro è Zaccardo, il campione del mondo allo stesso tempo è quello che spreca di più, 0,7 volte ogni match perde il pallone sulla pressione avversaria e con una media di una volta ogni due partite rilancia l’azione della formazione opposta.
Massimiliano Allegri dovrà tenere d’occhio il jolly Giovinco, vero uomo in più di una squadra che si affida molto alle sue qualità tecniche. Attenzione a Luca Antonini che dovrà ritrovare gli automatismi sulla fascia destra, quella che dovrebbe essere più sollecitata, cercando l’aiuto del polivalente Nocerino, capace di coprire con attenzione la fascia di competenza oltre al cercare l’inserimento. In avanti sarà importante il lavoro di El Shaarawy il quale potrà cercare spazio sulla fascia, ritrovando il suo ruolo naturale da attaccante esterno, partendo largo per prendere d’infilata la difesa a tre di Donadoni.