...A Parma aspettano tutti il piccolo faraone

...A Parma aspettano tutti il piccolo faraoneMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 17 marzo 2012, 17:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

La partita di quest’oggi al Tardini offre un’importante chance di valutare nuovamente la maturità del piccolo faraone El Shaarawy.
L’italo-egiziano giocherà al fianco di Zlatan Ibrahimovic dal primo minuto, dopo qualche incomprensione di troppo nella partita contro il Lecce (si sono mandati a quel paese con gli occhi e non solo almeno in un paio d’occasioni) proveranno a trovare un affiatamento che potrebbe risultare letale nell’immediato e fondamentale nel futuro.
Il savonese avrà l’occasione di convincere, se ce ne fosse ancora bisogno, che si può fare affidamento su di lui, sulle sue doti tecniche e sulla capacità di sacrificarsi per la squadra con quel lavoro sporco che non lesina mai quand’è in campo.
Potrà essere l’arma in più del Milan quest’oggi, potrà partire esterno cercando di allagare la difesa a tre di Roberto Donadoni, cercando l’uno contro uno con avversari decisamente più lenti di lui. Un’occasione importante per un ragazzo che ha guadagnato sempre più terreno nelle gerarchie di Allegri, ha saputo sfruttare le tante defezioni di un reparto avanzato che ha perso Cassano quasi da subito, ha visto solo sporadicamente Pato in campo a causa dei continui problemi fisici del tormentatissimo brasiliano.
El 92 è passato da promessa da utilizzare solo in caso d’emergenza, a certezza di un reparto avanzato che lo vede come prima alternativa al duo offensivo titolare (ormai per tutti rappresentato dalla collaudatissima coppia Ibra-Binho), ha avuto una crescita esponenziale in questa seconda metà di stagione, ha saputo apprendere quanto più possibile dai compagni facendo suoi anche i dettami tattici del tecnico livornese.
Il ragazzo è una spugna, ne dicono tutti un gran bene in quel di Milanello, sembra che impari in fretta e che abbia un’umiltà ed una capacità di mettersi in discussione difficile da riscontrare nei ragazzi della sua età.

Ha accettato dal primo momento i paletti che gli ha imposto Allegri, ha saputo digerire tribune e panchine all’inizio, ha saputo lavorare ed attendere il proprio momento, l’ha sfruttato al meglio ogni qualvolta è stato chiamato in causa e siamo certi che saprà farlo anche oggi in Emilia.