Un'altra scommessa vinta per il Conte Max e non solo

Un'altra scommessa vinta per il Conte Max e non soloMilanNews.it
domenica 18 marzo 2012, 20:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

Ci ha messo un po’, ha dovuto attenderlo, incassare critiche a non finire (anche dal sottoscritto), ma alla fine ha avuto ragione Massimiliano Allegri.
Dopo averlo fatto penare tanto, Urby Emanuelson ha saputo ripagare la fiducia del tecnico toscano. L’olandese ha ingranato ormai da un po’, si è rivelato elemento importante in un Milan dilaniato dagli infortuni, ha saputo finalmente fare suo il ruolo da trequartista che il Conte Max ha giudicato essere il più adatto per lui.
Non è la prima scommessa vinta da Allegri, il toscano è testardo e convinto come la gente della sua terra, non molla mai, se pensa che un’idea sia perseguibile la porta fino in fondo passando oltre le critiche che immancabili lo sommergono. Ha avuto ragione lo scorso anno quando ha deciso che Kevin Prince Boateng non era tagliato per il ruolo di mezz’ala, quello per cui l’avevano comprato, ma che fosse più adatto a giocare 20 metri più avanti, capace di avere un impatto diverso con quella fisicità disarmante.
Ha avuto ragione quando ha puntato forte su Mark Van Bommel, vedendolo come l’uomo adatto a ricoprire il ruolo davanti alla difesa, l’ha preso nonostante l’età, nonostante le panchine con il Bayern e ne ha fatto una colonna insostituibile del Milan campione d’Italia.
Ha dato fiducia incondizionata a Robinho, anche quando la porta sembrava stringersi sempre di più davanti al fantasista brasiliano, l’ha tenuto in campo, nonostante le prestazioni deludenti, nonostante gli sfottò e gli errori a due passi dalla rete, è stato ripagato da un giocatore che è tornato a brillare per qualità ed intensità.
Ha avuto ragione quando ha schierato Nocerino ed Aquilani appena arrivati, anche un po’ per necessità. Il primo è stato la più grande rivelazione del Milan di questa stagione, micidiale in fase realizzativa, perfetto in fase di copertura.

Il romano è saputo essere a lungo perno del diavolo, unico per qualità tecnica in linea mediana, ha imparato a garantire copertura ed a sacrificarsi per la squadra.
Urby Emanuelson, però, è sembrato a lungo una scommessa persa, ci è voluto tanto, lo ha aspettato per un anno, ma a posteriori la scelta si è rivelata azzeccata. Il ragazzo sembrava non riuscire a calarsi nella realtà rossonera, svagato, molto spesso fuori posizione, troppo a lungo avulso dalla manovra ed inconcludente lungo tutti i 90 minuti. Allegri ha continuato a difenderlo, ha continuato a vedere il bicchiere mezzo pieno, ad analizzarne le prestazioni con meno scetticismo rispetto agli altri, gli ha dato quella fiducia necessaria a fargli fare il salto di qualità.
L’Emanuelson di oggi è un giocatore diverso, la squadra lo segue e lo sorregge (l’esultanza dopo lo splendido gol di ieri ne è la testimonianza), lui è meno svagato, convinto, continua ad essere impreciso a tratti, ma continua a crescere rivelandosi spesso determinante.
Un’altra scommessa vinta per Massimiliano Allegri, un’altra vittoria personale e per il Milan tutto, un salto di qualità importante per il giocatore olandese ed un’alternativa tecnico-tattica fondamentale per la formazione rossonera. La scommessa l’hanno vinta tutti, anche coloro i quali hanno puntato forte sul toscano, negli ultimi due anni la vera arma in più di un Milan che ha saputo trovare un condottiero fiero e preparato, l’uomo giusto per la rinascita di una squadra che cerca di raggiungere traguardi importanti per dare seguito al trionfo tricolore dello scorso anno.