Finito il tempo delle alleanze: con la Juve sembra "guerra aperta"

Finito il tempo delle alleanze: con la Juve sembra "guerra aperta"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 22 marzo 2012, 08:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

Il confronto diventa sempre più aspro, Milan e Juventus sempre più rivali dentro e fuori dal campo.
Non solo il testa a testa in campionato, non è bastata una semifinale di Coppa Italia “sanguinosa” e lunghissima che nessuna delle due sembrava voler perdere, lo scontro fra le due società più titolate d’Italia diventa sempre più duro anche fuori dal rettangolo verde.
I bianconeri sono tornati ai vertici del calcio italiano dopo il terremoto Calciopoli e qualche annata di troppo ad annaspare lontani dalle zone alte della classifica, la società si è rinnovata, ringiovanita e sembra aver ritrovato una combattività senza eguali.
Antonio Conte è stato l’ultimo tassello di una juventinità diversa, più aspra nei toni, pungente e vogliosa di affermare la propria supremazia non solo sul campo, ma anche sul piano del peso “politico”, in un calcio sempre più articolato fra il campo ed il palazzo.
Le polemiche che hanno preceduto Milan-Juve, perdurate lungo il corso della partita con lo sfogo incontrollato di Adriano Galliani, si sono protratte anche nei giorni a seguire, non smettono di tenere banco, con toni meno altisonanti, ma con punzecchiature da una parte e dall’altra.
La “vecchia alleanza” fra le due società sembra ormai un capitolo chiuso, c’è una vera e propria guerra fra due rivali che hanno smesso di scambiarsi cortesie, si scontrano di continuo due filosofie diverse che spesso avevano cercato la mediazione per il bene di entrambe e per il sereno svolgimento delle competizioni.
La contrapposizione Conte-Allegri sintetizza questo stato di cose, i due non sembrano starsi molto simpatici, si scambiano continue battutine ad ogni occasione, non perdono una chance per punzecchiare l’avversario e rivale, giocano con le conferenze stampa con più o meno eleganza a seconda dei casi.
Si è arrivati persino ai dispetti, non si può definire in altro modo quel divieto alla tifoseria rossonera di portare nell’ormai “sacro” tempio della juventinità una coreografia in alcun modo offensiva, volta esclusivamente a garantire un po’ di calore (e colore visto il bianconero esteso a tutti i settori dell’impianto) alla formazione di Allegri. Scelta quantomeno opinabile quella della società juventina la quale ha ritenuto che fosse superfluo, ed in qualche maniera offensivo per l’onore bianconero, lasciare che dei tifosi avversari potessero mostrare il proprio vessillo nello Juventus Stadium.
Scontro totale, quindi, tanto in campo quanto sui media, nessuna pietà per l’avversario che è divenuto nemico, in una maniera o nell’altra le due società sembrano non aver più alcuna voglia di scambiarsi favori e “gentilezze”, sembrano lontanissimi i tempi in cui il Milan prestava gratuitamente Christian Abbiati alla rivale per “rimediare” all’infortunio di Buffon patito nel Trofeo Berlusconi.

Sembrano passati i momenti in cui Galliani si diceva fiducioso di trovare cortesia e lealtà nella società bianconera, nonostante le rassicurazioni dell’a.d. rossonero circa una mai smarrita alleanza con l’amico/avversario, i fatti sembrano confermarci che le due parti siano ormai distanti e contrapposte.
Da questo momento è duello, nessuna delicatezza, lo scontro sarà vero su ogni campo, sia esso da gioco o mediatico, fatto da un rettangolo verde o da un tavolo ovale, Milan e Juve non sono più avversarie-amiche, restano solo rivali, senza se e senza ma è guerra aperta.