Vietato pensare al Barcellona

Vietato pensare al BarcellonaMilanNews.it
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venerdì 23 marzo 2012, 20:42Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan apre il programma della 29^ giornata affrontando la Roma a San Siro; bisogna vincere per non permettere alla Juventus di avvicinarsi, quindi non c'è tempo per pensare ad altro.

Da martedì sera il Milan non è più in corsa su tutti i fronti: niente finale di Coppa Italia nonostante la bella e coraggiosa partita allo Juventus Stadium che ha permesso di arrivare solo vicino ad una qualificazione compromessa nella partita di andata. La delusione c'è, ma va metabolizzata in fretta perchè ci aspettano dieci giorni davvero decisivi per i due obiettivi rimasti: si comincia dalla partita contro la Roma a San Siro, si prosegue con il primo quarto di finale contro il Barcellona e poi ci sono le due trasferte a Catania e a Barcellona; tradotto vuol dire due degli avversari più insidiosi in queste ultime giornate di campionato e la squadra più forte del mondo in Champions, un programmino niente male da affrontare con la rosa non ancora al completo e con molti giocatori che non potranno essere al meglio della condizione in quanto appena rientrati in gruppo o stanchi per aver giocato moltissimo in questo periodo e, più in generale, in questa stressante stagione. C'è di che farsi venire il mal di testa a furia di pensare a come uscire vivi da un ciclo così terribile di impegni ravvicinati e difficili, ma proprio per questo bisogna affrontare una partita per volta, sforzandosi di non pensare mai a quella successiva. E' chiaro che il rischio di pensare ad altro c'è, soprattutto, per le partite di campionato che precedono le sfide contro il Barcellona, perchè è normale che un doppio incontro così affascinante e prestigioso attiri l'attenzione di tutti, ma, paradossalmente, proprio il fatto di dover incontrare i più forti in Champions e, quindi, di essere ampiamente sfavoriti e virtualmente eliminati, dovrebbe consigliare di dare massima priorità alle partite di campionato, perchè è facilmente pronosticabile che fra una decina di giorni, lo scudetto potrebbe essere l'unico obiettivo ancora raggiungibile e non bisogna assolutamente compromettere la classifica perchè distratti dal Barcellona; ovviamente sarei strafelice di essere smentito con la qualificazione alle semifinali del Milan (nella vita e nel calcio non c'è nulla di impossibile), ma è evidente che il pronostico suggerisce scenari diversi e per questo il campionato deve restare l'obiettivo principale se non si vuole correre il rischio di rimanere a mani vuote dopo aver rincorso addirittura la tripletta, ancora una volta vanamente. Curiosamente il calendario del campionato propone ai rossoneri, proprio a ridosso della sfide contro la squadra di Guardiola, le partite contro le due formazioni italiane il cui gioco si ispira di più a quello dei catalani: la Roma di Luis Enrique (che la scorsa stagione allenava il Barcellona B, quindi conosce benissimo il gioco del Barcellona e vorrebbe attuarlo anche a Roma) e il Catania di Montella, che molti chiamano appunto il "piccolo Barcellona", quindi Allegri può sfruttare queste due partite anche per provare soluzioni anti-Barcellona e trovare le giuste contromosse, anche se c'è una bella differenza fra l'originale spagnolo e i suoi cloni italiani.

Andiamo con ordine e parliamo della stretta attualità, ovvero della partita contro la Roma, anticipo alle 18 del sabato proprio per permettere all'unica squadra italiana rimasta in corsa nelle coppe europee di preparare al meglio il suo impegno infrasettimanale; ancora una volta il Milan giocherà prima della Juventus, quindi non ha alternative alla vittoria per non permettere ai bianconeri di fare calcoli, per non dar loro entusiasmo, anzi per mettere loro pressione portandosi momentaneamente a sette punti di vantaggio e per permettersi di spendere il più avanti possibile il bonus di una sconfitta che i quattro punti di vantaggio consente ai rossoneri. La partita contro i giallorossi è insidiosa, perchè la squadra di Luis Enrique, quando si esprime al meglio, può essere pericolosa, mentre se non è in giornata può essere avversario facilmente battibile; ovviamente, non avendo la sfera di cristallo che gli consente di prevedere il futuro, Allegri deve necessariamente pensare che la Roma possa essere avversario "tosto" e prepararsi al peggio, per far capire ai suoi ragazzi che la partita non è facile e come tale va affrontata, cioè con il giusto approccio e senza distrazioni; il vantaggio sicuro è che Luis Enrique ama fare la partita, costruire gioco e pensare poco alla fase difensiva, quindi è facile prevedere che la sua squadra lascerà invitanti spazi in difesa nei quali infilarsi con veloci ripartenze, anche se ultimamente la Roma sta migliorando il suo rendimento difensivo e riesce spesso a mentenere la porta inviolata; peccato non avere a disposizione Robinho (ancora convalescente dalla botta ricevuta in allenamento una settimana fa), ma El Shaarawy, Emanuelson e lo stesso Ibrahimovic possono fare danni in una difesa tutt'altro che ermetica e gli inserimenti dei centrocampisti (Nocerino, Muntari o Boateng se giocherà) possono ulteriormente mettere in difficoltà una squadra più portata ad offendere che a difendere. La formazione sembra fatta, perchè in difesa l'emergenza si sposta dal centro alle fasce, visto che mancheranno Abate (infortunato) e Antonini (squalificato), mentre rientra anche in campionato Mexes dopo la squalifica ed è pronto (ma solo per la panchina) anche Nesta, quindi Bonera traslocherà sulla fascia destra e a sinistra verrà riproposto Mesbah, presumibilmente galvanizzato dalla bella, anche se inutile, rete di Torino. A centrocampo sicuro l'impiego di Van Bommel (recuperato dal problema alla schiena e squalificato per la partita di mercoledì contro il Barcellona), che dovrebbe essere affiancato da Muntari (non disponibile in Champions) e Nocerino (che ha giocato poco a Torino); Emanuelson sarà il trequartista, a meno che Allegri non rilanci Boateng fin dall'inizio (nel qual caso l'olandese potrebbe essere provato come terzino sinistro, suo antico ruolo all'Ajax), ma dopo un mese abbondante di assenza e con il Barcellona alle porte, sarebbe meglio essere un po' prudenti per evitare altre ricadute del ghanese; in attacco non c'è scelta, perchè Allegri ha solo due giocatori a disposizione, Ibrahimovic e El Shaarawy, perchè Maxi Lopez è uscito un po' malconcio dall'intensa sfida dello Juventus Stadium e non è stato convocato. A conti fatti un po' di turn-over c'è, ma non è una scelta di Allegri quanto una necessità a causa di infortuni e squalifiche che si alternano, comunque l'importante è poter schierare qualche elemento fresco o meno affaticato dopo la lunga e intensa partita di Torino. Come già detto, l'imperativo per tutti è non pensare al Barcellona, perchè i quattro punti di vantaggio devono rimanere almeno invariati per poter poi affrontare con più serenità e tranquillità il terribile turno di coppa; anche i tifosi devono capire che non esiste solo il Barcellona e che è altrettanto importante sostenere la squadra in questa partita fondamentale per i destini del campionato, quindi, anche se è impossibile sperare in un "tutto esaurito" a pochi giorni da quello ovvio di mercoledì prossimo, ci vorrebbe uno stadio pieno e pronto a trascinare la squadra che sta affrontando un periodo difficile e intenso, perchè i 120 minuti giocati martedì potrebbero farsi sentire nella gambe dei giocatori e a volte l'incitamento del pubblico può essere fondamentale per moltiplicare le energie che vengono a mancare e non sentire la fatica e proprio questo deve essere il compito del cosiddetto "12° uomo in campo", invece sento tante lamentele di chi non riesce a trovare i biglietti per la partita contro il Barcellona,ma questa stessa gente non prende nemmeno in considerazione l'idea di venire a sostenere una squadra prima in classifica con quattro punti di vantaggio e che sta facendo cose egregie pur in una situazione di estrema emergenza. Intanto la Juventus confida nel "fattore Barcellona" e spera nella distrazione del Milan per rimontare i quattro punti e tornare in testa e per questo bisogna essere bravi a trasformare la speranza in illusione, mantenendo inalterato il vantaggio in questo periodo e sfruttare, poi, un finale di campionato con un calendario molto favorevole per lanciare la volata da posizione di vantaggio. Dal punto di vista statistico bisogna purtroppo ricordare che la Roma è stata l'ultima squadra (Inter a parte nel derby di gennaio, che è sempre una partita particolare, visto che anche la squadra teoricamente ospite gioca "in casa" nel suo stadio) ad espugnare San Siro il 18 dicembre 2010 e se ciò la dice lunga sull'ottimo rendimento interno del Milan di Allegri, può creare qualche preoccupazione ai più scaramantici, visto che l'allenatore di quella Roma era Ranieri, che ha già bissato quel successo proprio nel derby di gennaio appena citato. Comunque il Milan, nonostante la fatica "supplementare" di Torino, nonostante la lunga serie di impegni difficili che l'attende, nonostante l'ossessione Barcellona e nonostante la rosa non ancora al completo può e deve fare bene contro la Roma e non ha alternativa alla vittoria per non rendere ancor più complicata questa fase delicatissima della stagione; a Torino la squadra ha dimostrato di saper concentrarsi su una partita alla volta senza farsi distrarre dal futuro, ha dimostrato di non avere complessi di inferiorità contro nessuno, ha di fatto vinto sul campo della Juventus interrompendone l'imbattibilità nei novanta minuti (anche se poi per qualcuno vale il risultato alla fine dei supplementari, ma questa è una polemica sterile ed inutile) e ha fatto capire ai rivali di poter essere superiore e di non voler mollare nella lotta scudetto, che era legata a doppio filo con il confronto diretto dell'altra sera per le conseguenze sul morale e delle due squadre; la Juve si è qualificata, ma il Milan ha giocato bene e ci ha messo orgoglio e determinazione, cosa che deve fare anche contro la Roma e poi con il Barcellona, senza paura e senza timori reverenziali; siamo nel momento cruciale della stagione, non si può sbagliare e bisogna lottare uniti, squadra e tifosi, per raggiungere grandi traguardi o almeno provarci fino in fondo per non avere rimorsi o rimpianti, qualunque cosa accada.