Un Ambrosini monumentale per un Milan titanico

Un Ambrosini monumentale per un Milan titanicoMilanNews.it
giovedì 29 marzo 2012, 15:45Twitch
di Emiliano Cuppone

Nei momenti importanti, nella partite che contano, quando il clima è infuocato, il popolo rossonero sa di poter fare affidamento sui propri senatori.
Non hanno deluso contro il Barcellona, i migliori in campo sono stati quelli che hanno la maglia rossonera cucita addosso, sono coloro i quali hanno già vinto la Champions e più di una volta, sono i soliti noti che vanno oltre l’età, oltre gli acciacchi, oltre ogni limite pur di onorare una maglia così gloriosa.
Su tutti spicca l’uomo con la fascia al braccio, l’angelo biondo che ha eretto un muro di gomma per Messi e compagni a centrocampo, uno dei figli della stirpe d’oro: Massimo Ambrosini. L’Aresenio Lupin rossonero ha messo lo smoking, si è dato una sistemata alla folta chioma ed ha messo in campo la prova perfetta, come al solito puntualissimo con gli appuntamenti che contano.
La partita del capitano è stata di una bellezza superlativa, non ce ne vogliano i vari Antonini (determinante), Nesta (disarmante su Messi), Seedorf (bello e lodevole per il sacrificio) e Bonera (impenetrabile), tutti protagonisti ieri sera, ma Ambro ci ha messo qualcosa in più. Ereditato il testimone da un immortale come Paolo Maldini, il numero 23 ha stupito tutti, forse anche sè stesso con una prova perfetta ed a tratti impressionante.
Ha lottato su ogni pallone, ha cercato puntualmente l’anticipo (e spesso l’ha anche trovato), ha sporcato ogni sfera che gravitasse dalla linea mediana in giù, ha viziato costantemente il palleggio blaugrana, ha messo i bastoni fra le ruote all’incedere di Messi costringendolo ogni volta ad infilarsi in imbuti sempre più stretti che si chiudevano fra i piedi sicuri di Nesta e Mexes.
Sembrava di veder giocare un giovanotto fresco e riposato, ha lasciato a casa la carta d’identità Massimo Ambrosini, nel vestito buono indossato ieri sera ha messo un documento falso e si è imbucato rovinando la festa dei giovanotti in camicetta blaugrana.

Monumentale capitan Ambrosini, ha giganteggiato in mediana con la classe che lo contraddistingue, la grinta che ne ha caratterizzato la carriera ed una freschezza forse insperata.
Mancavano Mark Van Bommel e Thiago Silva ieri sera, due delle colonne del Milan che nell’ultimo anno ha collezionato impressionanti prove difensive, ma con Massimo Ambrosini le assenze vengono dimenticate in fretta. Quella fascia da capitano sembrava risplendere più del solito ieri, intrisa della classe di Rivera, del sudore di Baresi e del carattere di Maldini, da oggi sembra essere ancor più stretta intorno al braccio di colui il quale ne ha raccolto l’eredità, pronto a mettere un’altra firma autorevole nella storia del Milan.
Non bastasse il Duomo, non fosse sufficiente l’imponenza dello splendido San Siro che ieri sera ha “accolto” il Barcellona, Milano (quella rossonera, l’unica secondo molti) può contare su un altro monumento: il titano Ambrosini.