Catania: occhi aperti sul puffo Barrientos e capitan Lodi, Nocerino potrebbe fare la differenza

Catania: occhi aperti sul puffo Barrientos e capitan Lodi, Nocerino potrebbe fare la differenzaMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
sabato 31 marzo 2012, 11:00L'Avversario
di Emiliano Cuppone

Dopo la sfida di mercoledì, un Milan forse stanco e con una formazione pressoché obbligata da infortuni ed acciacchi vola a Catania per affrontare il “piccolo Barcellona” di Montella. La formazione etnea è la vera rivelazione del campionato, nessuno si aspettava una stagione così importante per i siciliani, ottimi soprattutto in casa dove hanno raccolto 28 punti in 14 partite (nella speciale classifica sono quinti in Serie A a soli 3 punti dal Milan).
Il 4-3-3 dell’ex romanista è votato all’attacco, il Catania è squadra che affonda, gestendo bene la sfera e cercando il fraseggio in velocità grazie alla tanta qualità in mezzo al campo. La percentuale di possesso palla non è impressionante, ma il 48% è statistica elevatissima se paragonata alle altre “piccole” del nostro campionato. La manovra è equilibrata, gestita in velocità grazie al dinamismo degli interpreti, con una leggera predilezione per la fascia sinistra dove si sviluppa il 37% delle azioni rosso azzurre, da quel lato arriva anche il 20% dei tiri etnei, lì agisce il motorino Gomez, vero stantuffo dei siciliani.
Il Catania spesso cerca il tiro da fuori, il 51% delle occasioni arrivano in questa maniera, e sfrutta in modo ottimale i calci piazzati, avendo trovato il gol 14 volte in stagione su giocata da fermo (37% delle reti catanesi). La formazione siciliana arriva al tiro 14,4 volte a partita (la quinta in serie A per occasioni create), sintomo di un’attitudine offensiva importante che spinge la squadra a cercare la porta con insistenza.
Il fulcro del gioco è il capitano Lodi, trequartista adattato a centrocampo dove ha trovato forse la sua migliore dimensione. Il numero dieci catanese passa il pallone più di tutti (56 passaggi a partita) con un’ottima percentuale di passaggi completati (84,2%, la più alta a centrocampo), ha una gestione pressoché perfetta della sfera, perde pochissimi palloni sulla pressione avversaria 0,5 a partita, e solo 0,4 volte concede la ripartenza con un suo errore. Con 8 gol e 5 assist Lodi è allo stesso tempo miglior goleador ed assistman del Catania, vero uomo squadra che sembra vivere la sua migliore stagione nella massima serie, non ha perso l’attitudine da trequartista presentandosi al tiro 2 volte a partita (secondo solo a Bergessio e Gomez).
Da tenere sott’occhio in avanti i due piccoletti Gomez e Barrientos. Quest’ultimo ha trovato la rete già 4 volte ed ha messo a segno 2 assist, il “puffo” argentino è il vero uomo in più di questa formazione, un genietto che compie 33,9 passaggi con il 77,6% di completati (il migliore in avanti). Barrientos allo stesso tempo, però, è l’uomo che spreca più palloni, sulla pressione avversaria perde la sfera 2,6 volte a partita ed 1,8 volte concede la ripartenza con un proprio errore in fase d’impostazione.

Sull’altro lato agirà Gomez, vero  e proprio “motorino” della formazione di Montella, è lui a trascinare la squadra in avanti con le proprie accelerazioni. Il numero 17 catanese ha delle cifre molto interessanti, ha trovato la rete 3 volte in stagione, arriva al tiro in 2,2 occasioni a partita, trova almeno un cross dal fondo ogni match ed 1,4 volte mette i compagni in condizione di fare male con un passaggio chiave nello sviluppo della manovra.
Apparantemente in difesa ci sarebbero i maggiori problemi per Montella, il Catania ha subito già 37 gol in stagione, ma attenzione al rendimento interno, visto che al Massimino gli etnei hanno subito solo 9 reti, 2 in più del Milan che ha la migliore difesa casalinga. La coppia centrale è concreta ed affidabile, con Spolli e Legrottaglie che garantiscono il giusto mix di esperienza ed esplosività. In particolare l’ex rossonero è la colonna difensiva di Montella, è lui ad impostare il gioco dietro con 32,6 passaggi a partita, e sarà lui probabilmente ad occuparsi direttamente di Ibrahimovic, cui non paga nulla in centimetri, ma forse concede qualcosa in forza fisica. Il Catania copre benissimo le fasce, sugli esterni c’è molta intensità, con i terzini che coprono bene, aiutati dal rientrare anche degli attaccanti a dare una mano in fase di non possesso, soffrendo leggermente di più a destra (da lì arrivano il 19% dei tiri subiti dagli etnei), dove Motta talvolta concede qualcosa di troppo agli attaccanti avversari.
Allegri dovrà stare attento in copertura, dovrà tenere botta contro la manovra veloce catanese e contro le sfuriate offensive dei due attaccanti esterni di Montella. Emanuelson dovrà provare ad infastidire Lodi, coadiuvato da Ambrosini per impedire al capitano rosso azzurro di arrivare al tiro. In avanti importante sarà, naturalmente, il lavoro di Ibrahimovic che potrebbe sovrastare fisicamente Legrottaglie, potendo così mettere in azione la velocità di Emanuelson ed El Shaarawy. Quest’ultimi avranno il compito di andare a colpire partendo da sinistra, potendo sfruttare l’apporto di Nocerino che torna ad agire sul lato che predilige. Proprio il 22 rossonero potrebbe essere l’arma in più, Almiron e Lodi non sono due fulmini di guerra e difficilmente riuscirebbero a coprire sugli inserimenti, spesso infatti il Catania ha mostrato limiti a gestire i giocatori che agiscono fra le linee, laddove Nocerino è apparso più volte determinante in stagione.