Milan stoppato e stressato

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domenica 1 aprile 2012, 01:30Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri vengono fermati sul pareggio da un ottimo Catania, ma un altro gol fantasma, unito ad altri episodi dubbi, fanno esplodere la rabbia dell'ambiente rossonero in un momento delicato della stagione.

Per una volta vorrei partire dalla fine, addirittura dal post-partita e da quelle dichiarazioni rabbiose di Allegri, Galliani e alcuni giocatori rossoneri; le immagini del gol-non gol di Robinho sono state viste, riviste, ingrandite, vivisezionate e ognuno si può fare l'idea che vuole, visto che siamo in democrazia e la libertà di pensiero non è negata; si può tranquillamente giungere alla conclusione che il Milan sia stato ancora una volta penalizzato per una rete non vista, ma ciò che stride è quel nervosismo eccessivo in un momento decisivo della stagione: la sindrome da accerchiamento, il vittimismo, il piagnisteo e i dossier con l'elenco delle partite "sospette" lasciamoli agli altri e non abbassiamoci al loro livello, altrimenti è inutile aver detto in precedenza che bisogna stare tutti zitti e pensare solo a giocare; appunto, in questo momento il Milan deve stare zitto e pensare a giocare, perchè si sta giocando una stagione in pochi giorni, è atteso da una sfida importantissima ormai fra poche ore e tutte le energie nervose le deve concentrare sul campo e non cercando fantomatici nemici che lo penalizzano. Inoltre se il gol fantasma di Muntari era talmente netto da non essere poi nemmeno tanto "fantasma", questo di Robinho a Catania è molto meno eclatante; stiamo parlando di centimetri, se non addirittura millimetri e vi confesso che più guardo quella foto che fa gridare allo scandalo e con tanto di scritta "Inaccetabile", più mi convinco che, in fondo, quel pallone non è poi così tutto dentro come si tenta di dimostrare; ricordo, infatti, che il pallone è una sfera e che non deve essere al di là della linea solo la parte che poggia per terra, ma anche la parte che, per così dire, rimane sospesa, cioè la proiezione a terra del suo punto più estremo deve essere oltre la linea bianca e non ci metterei la mano sul fuoco con un fermo immagine, figuriamoci se dovessi decidere a velocità naturale e in frazioni di secondo. Meglio, eventualmente, lamentarsi di altri episodi, come quelli dei fuorigioco inesistenti fischiati a Ibrahimovic e Boateng lanciati a rete, oppure meglio ancora è non lamentarsi affatto, come il Milan si è sforzato di fare finora anche con episodi ben più netti e concentrarsi solo sul campo e sulle sifde che lo attendono da qui a fine stagione. Questo Catania-Milan non è stata solo una partita condizionata dagli errori, ma una bella sfida, giocata con ritmo, intensità, velocità e tecnica da entrambe le squadre; la formazione di Montella, come si temeva alla vigilia, è stata capace di mettere in difficoltà i rossoneri sul piano del gioco e della corsa, anche perchè nelle gambe degli uomini di Allegri c'erano le tossine della sfida contro il Barcellona già giocata e nelle menti c'era già la sfida ancora da giocare. Quello di Catania era un crocevia fondamentale del campionato e il pareggio lascia un po' di amaro in bocca, soprattutto perchè il Milan era riuscito a portarsi in vantaggio e si è fatto raggiungere, ma con onestà bisogna ammettere che è un risultato giusto e archiviarlo come positivo, visto che anche la stessa Juventus era stata bloccata sul pareggio al Massimino ad inizio campionato, contro un Catania meno forte e organizzato di questo.

Il Milan inizia a Catania i quattro giorni più importanti e determinanti della sua stagione e Allegri è ancora alle prese con l'emergenza, che non gli ha praticamente mai permesso in questi mesi di schierare la migliore formazione possibile: la buona notizia è il rientro di Abate sulla fascia destra (per fare le prove generali in vista di martedì), ma sono rimasti a Milano giocatori come Nesta, Seedorf e Van Bommel, nel tentativo di averli in buona forma a Barcellona; a sorpresa il mister sceglie Robinho in attacco al posto di El Shaarawy, motivando la scelta con la necessità di fargli mettere minuti nelle gambe dopo quelli di mercoledì, mentre per il resto la formazione è quella annunciata, con Antonini a sinistra, Bonera centrale al fianco di Mexes, Ambrosini, Nocerino e Aquilani a centrocampo, Emanuelson trequartista e Ibra punta insieme a Robinho. Lo stadio di Catania è strapieno e ribollente di entusiasmo per l'arrivo dei campioni d'Italia, ma anche perchè la squadra di Montella sta disputando un'ottima stagione e nella classifica del girone di ritorno è appaiata al Napoli e seconda solo al Milan; anche il settore ospiti è discretamente pieno, ma non esaurito e agli ammirevoli tifosi giunti fin qui da Milano si aggiungono i molti sostenitori rossoneri della Sicilia e del Sud Italia, per incitare i ragazzi in questa sfida delicata.

I primi minuti di gioco fanno già intuire che la partita sarà dura e difficile per il Milan: la prima occasione capita al Catania dopo un'azione in velocità palla al piede, ma Bergessio tira alto e largo e non centra la porta. Il ritmo è infernale, i rossoneri soffrono la velocità del Catania e la difesa sbanda spesso, paradossalmente più di quanto sia avvenuto mercoledì contro il Barcellona, perchè le azioni dei siciliani sono condotte più velocemente di quelle dei catalani. Nonostante tutto il Milan riesce a ribaltare il fronte e a rendersi pericoloso, con un'incursione di Emanuelson, che si inserisce senza palla negli spazi, riceve l'assist, ma si fa ipnotizzare da Carrizo e gli tira addosso, invece di mirare il secondo palo; poi un bel lancio di Ambrosini diventa un assist invitante per Ibra, che stoppa di petto e indirizza verso la rete con un tocco morbido, ma Carrizo si salva di piede. Dall'altra parte un colpo di testa di Bergessio lasciato inspiegabilmente solo mette i brividi e pareggia il conto delle occasioni, ma finisce alto. Il Milan soffre, ma ha giocatori dalla tecnica sopraffina, che confezionano il gol del vantaggio negli spazi stretti con una splendida azione: Robinho triangola con Ibra, che attira su di sè tre o quattro avversari, difende come solo lui sa fare il pallone e con un tocco impercettibile lo fa giungere di nuovo a Robinho che questa volta non sbaglia, dimentica il clamoroso errore contro il Barcellona e batte Carrizo, premiando la scelta di Allegri di mandarlo in campo. Dopo una prima parte di tempo giocata a gran ritmo le due squadre tirano un po' il fiato, ma un errore in disimpegno di Bonera (l'unico di una partita pressochè perfetta) consente a Gomez di scagliare un gran tiro dalla distanza che va a scheggiare la traversa, facendo capire al Milan che non si può stare tranquilli contro una quadra che gioca bene e corre molto. I tifosi rossoneri si fanno sentire nella bolgia del Massimino e tentano di sostenere la squadra e intanto un bel primo tempo molto combatutto e con tante occasioni va a concludersi con il Milan in vantaggio e con una nota di merito per Abate, autore di una splendida e inattesa prestazione, visto che era al rientro.

L'avvio di ripresa è un autentico incubo per il Milan, probabilmente tornato in campo troppo rilassato, disattento e con l'approccio sbagliato: il gol di Gomez annullato per un fuorigioco non suo ma di Bergessio in precedenza è un campanello d'allarme che i rossoneri non ascoltano e la difesa va prima in difficoltà, poi addirittura in affanno; in rapida successione arrivano un salvataggio miracoloso di Antonini "stile Barcellona", una punizione di Bergessio fuori e un rasoterra di Lodi da fuori area che esce di pochissimo, il tutto condito da un feroce pressing e da un accerchiamento all'area rossonera che viene invasa da tutte le parti, altro che Barcellona! Dieci minuti in totale apnea e non basta ad Allegri sostituire lo spento Emanuelson con Boateng per tentare di alzare un po' il baricentro. Il Catania è asfissiante e dimostra di essere davvero una della squadre che gioca meglio in serie A e la logica conseguenza di tutto ciò è il gol del pareggio, che arriva da palla inattiva (calcio d'angolo) con la difesa rossonera imbambolata come un pugile suonato e che lascia completamante libero Spolli che raccoglie la sponda di testa e insacca da pochi passi. Tanto Catania e poco Milan, ma per fortuna gli etnei si placano un po' dopo il pareggio e il Milan mette la testa fuori dal guscio e torna a far male; purtroppo il guardalinee penalizza i rossoneri fermando per fuorigioco inesistenti due ripartenze potenzialmente letali di Ibrahimovic prima e Boateng poi e in seguito arriva l'episodio del gol fantasma a completare il presunto disastro dei direttori di gara: Robinho si inserisce centralmente, sorprende e salta in velocità i difensori avversari, scarta anche Carrizo e indirizza verso la porta un tiro lento ma che sembra ugualmente vincente, se non fosse per il disperato salvataggio sulla linea (o oltre?) di Marchese; difficile dare un giudizio a velocità naturale e ciò scagiona Bergonzi contrariamente a Tagliavento nell'episodio della partita contro la Juve, ma il dubbio resta e l'episodio è perlomeno sospetto. Per fortuna si vedono sprazzi di vero Milan dopo aver "ammirato" un Catania travolgente nella prima parte di secondo tempo; i siciliani continuano a pungere e Bonera si esibisce in qualche anticipo davvero strepitoso; intanto Allegri manda in campo il fresco El Shaarawy al posto dell'ormai stanco Robinho e ciò consente ai rossoneri di guadagnare metri, accerchiare l'area del Catania e rendersi pericolosi, sfruttando anche il prevedibile calo di una squadra che è sembrata per molti minuti indemoniata. Il colpo di testa di Mexes sembra vincente ma Carrizo si distende e para all'angolo basso, Ibra da posizione defilata mette fuori di poco e, allora, Allegri capisce che è giunto il momento di tentare il tutto per tutto e manda in campo anche Maxi Lopez al posto di Aquilani, per cercare la vittoria. Il Catania rimane sempre potenzialmente pericoloso sulle palle inattive, ma è il Milan a sfiorare il gol vittoria con un delizioso pallonetto di Ibra che Carrizo toglie da sotto la traversa e con un'altra penetrazione dello stesso Ibra sulla quale il portiere si salva ancora. Le due squadre ci provano fino alla fine e nel recupero del recupero c'è l'ultimo brivido per i tifosi rossoneri, una velenosa conclusione di Izco murata ancora dall'ottimo Antonini.

Finisce con un pareggio che permette momentaneamente ai rossoneri di andara a +5 sulla Juve, ma con il rischio di ritrovarsi alla fine della giornata di campionato con il vantaggio iniziale dimezzato; un Milan stanco per la dispendiosa gara di mercoledì e atteso dal ritorno della sfida contro il Barcellona, non poteva onestamente fare di più e avrebbe anche potuto vincere se non avesse avuto quel black-out nei primi dieci minuti della ripresa e o se fosse stato più "fortunato" negli episodi dubbi. Tutto sommato un pareggio contro questo Catania ci può stare e non è un risultato negativo, lo diverrà in caso di successo della Juve contro il Napoli, ma per il momento il Milan ha superato imbatutto un ostacolo durissimo in un momento delicatissimo. La partita contro il "piccolo Barcellona" (così è definito il Catania per il suo gioco spumeggiante palla a terra) è stata un buon banco di prova per la sfida contro l'originale spagnolo che deciderà se il cammino europeo del Milan può continuare a dispetto dei pronostici negativi o se deve fermarsi; a questo bisogna pensare ora, archiviando polemiche e recriminazioni. Comunque vada il Milan partirà per la Spagna ancora da primo in classifica e questo deve dare fiducia e serenità, evitando di pensare a gol fantasma e a torti arbitrali. Il Milan ha giocato bene a sprazzi, ha mostrato lampi di classe, ha sofferto, ha tremato, ha sbandato, ha rischiato di perdere ma ha provato a vincere e ha finito in crescendo, dimostrando che le energie ci sono ancora; inoltre ci sono prestazioni individuali (Bonera, Antonini e Abate) che confortano e fanno ben sperare, soprattutto nel reparto arretrato che sarà messo sotto pressione al Camp Nou. Il Milan è stato stoppato al Massimino e sembra un po' stressato proprio nel momento decisivo della stagione, ma il duello scudetto continua e nulla è compromesso, quindi sarà meglio mantenere i nervi saldi e non farsi condizionare dalle polemiche, perchè i rossoneri si stanno giocando tutto e bisogna pensare solo a giocare e a farlo bene da ora e fino a metà maggio.