A Catania è successo di tutto

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© foto di Antonio Vitiello/TuttoMercatoWeb.com
lunedì 2 aprile 2012, 00:00Editoriale
di Tiziano Crudeli
Telecronista del Milan a 7 Gold, direttore editoriale del settimanale sportivo "Sprint&Sport Lombardia". Opinionista al "Processo di Biscardi".

Per evitare di essere condizionati dall’emotività è bene attenersi alla cronaca di Catania-Milan. Pronti e via la squadra di Montella parte subito forte con Bergessio pericoloso ma impreciso. Il Milan, però, spreca due colossali occasioni: all’8’ con Emanuelson e al 17’ Ibra  presentatisi a tu per tu al cospetto di Carrizo, bravissimo a respingere da distanza ravvicinata entrambe le conclusioni a rete. Al 34’ il gol di Robinho.   Splendida combinazione  Binho-Ibra-Binho. Il brasiliano    stavolta è preciso nel battere a rete e  mette a segno  la rete del vantaggio rossonero. Al 37’ la traversa colpita da Gomez, furetto imprendibile,  con  Abbiati battuto fa correre un brivido di paura ai rossoneri.Nel secondo tempo il Catania parte all’assalto e già al 2’ è in gol con Gomez, ma la rete viene annullata per un fuorigioco di rientro di Bergessio autore dell’assist. La difesa del Milan, attaccata a tutto spiano da un arrembante Catania,  va in affanno per cui è costretta a ergere barricate  affidandosi, perfino,  a rinvii alla viva il parroco. Il pareggio del Catania arriva puntuale al 12’. Angolo dalla sinistra, i saltatori rossoneri sono presi in controtempo da Legrottaglie che di testa smarca sottomisura Spolli lasciato  libero  a due passi da Abbiati. Domanda:  dov’erano Mexes e soci?Ottenuto quanto si erano prefissi gli etnei sono calati e allora il Milan  è uscito dal guscio.   Al 15’ il primo discutibile episodio. A Ibra viene  fischiato un fuorigioco inesistente mentre su assist di Ambrosini si stava fiondando in area avversaria.

Due minuti dopo, al 17’, la storia si ripete. Questa volta tocca a Boateng, subentrato all’evanescente Emanuelson, subire un altro torto dalla terna arbitrale. Boa, lanciato in contropiede da Nocerino , pur partendo dalla metà campo milanista, è costretto a fermarsi   su segnalazione del guardalinee.   Svarioni che se non commessi  avrebbero consentito  ai due rossoneri di presentarsi al cospetto di Carrizo. Siccome il proverbio dice: “non c’è due senza tre” ecco che al 20’ Robinho, una volta saltato il portiere etneo in uscita, si è  defilato  sulla sinistra e ha   piazzato  un diagonale neppure troppo forte. Il  difensore Marchese, sulla linea di porta, respinge. Dubbio atroce: la palla era dento o fuori ? Alle moviole,  che rallentano i fotogrammi, l’ardua sentenza. L’assalto finale è carico di emozioni.  Un colpo di testa di Mexes ha costretto Carrizo a compiere l’ennesimo  miracolo. A seguire  tre tiri di Ibra,  due dei quali  sventati ancora dall’ estremo difensore catanese, mentre il terzo ha attraversato tutto lo specchio della porta perdendosi sul fondo.  Lodi, a pochissimi  minuti dal termine,   con  una sassata da fuori area, ha  sfiorato  il gol partita.Per il gioco espresso  dalle due squadre il risultato  è giusto. E’ altrettanto evidente che se non fossero   stati commessi così tanti errori arbitrali l’esito dell’incontro sarebbe stato diverso. Le polemiche lasciano il tempo che trovano, anche perché la dietrologia è del tutto inutile. Era però doveroso elencare le sviste per offrire un quadro completo di quanto è accaduto.  Comunque  il Milan nonostante fosse   rabberciato e probabilmente stanco mentalmente e fisicamente,   ha retto l’urto contro  un team in gran spolvero che ha avuto nel portiere Juan Pablo Carrizo l’indiscusso protagonista.