Il sacrificio di Merkel sull'altare del Faraone

Il sacrificio di Merkel sull'altare del FaraoneMilanNews.it
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martedì 3 aprile 2012, 08:15Calciomercato Milan
di Matteo Chiamenti

Ormai una cosa è certa e tutti hanno avuto modo di affermarlo: il Milan l’anno prossimo dovrà dare nuova linfa a un centrocampo piuttosto “esperto” (Ambrosini e Van Bommel sono classe ’77, Seedorf è del ’76 e Gattuso del ’78). Non per nulla l’ultima sessione di mercato invernale aveva regalato dei graditi ritorni da parte di due giovani di bella speranza. Il primo è Rodney Strasser (classe ’90 ancora indisponibile, ma sul cui valore come incontrista non si discute in chiave di apporto futuro), l’altro è Alexander Merkel, vero e proprio piccolo gioiello tedesco (roba che se fosse al Borussia gestirebbe il centrocampo insieme a Gotze e soci), già gustato in più occasioni e sul quale Allegri si è sempre espresso in maniera positiva (lui addirittura è classe ’92, è stato sul taccuino di molti club ed è attualmente in comproprietà con il Genoa). Insomma, stando a questi segnali, sembrava evidente che il futuro del centrocampo rossonero, a prescindere dai possibili nuovi arrivi, avessi in questi due giovani un importante base dalla quale riorganizzare il comparto. Ora le cose, per certi versi inspiegabilmente, sembrano essere cambiate.

Stando a quanto riportato qualche giorno fa da Gianluca di Marzio, il Milan avrebbe chiuso un accordo con Preziosi per il riscatto completo di El Shaarawy per una base monetaria da definire più, udite udite, la metà milanista di Merkel (elemento che garantirebbe al Genoa la proprietà dell’intero giocatore). La riflessione viene spontanea: fermo restando che riscattare il Faraone è cosa sacrosanta e giusta, per quale motivo bisogna sacrificare sull’altare un altro dei giovani più di prospettiva della rosa rossonera, più volte lodato dal mister e, tra l’altro, già capace di imporsi in prima squadra su buoni livelli? Per quale motivo il Milan ha voluto fortemente riportarlo a casa in gennaio per poi farlo ripartire in tutta fretta e, per di più, in maniera definitiva? Un Faraone vale sì un buon sacrificio, ma una mossa del genere saprebbe quasi di oltraggio al buon senso; perché per comprarsi un rene non vale mai la pena vendersi un polmone.