Re Leo e un trono già pronto...

Re Leo e un trono già pronto...MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 6 aprile 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Somma

Volge al termine una settimana importante, non solamente per motivi calcistici ma questi sono gli unici che possiamo commentare in queste righe. E’ stata la settimana della Champions, è andata come è andata (male), ora testa al campionato, ad un impegno da non sottovalutare come la sfida alla Fiorentina, in cerca di punti ossigeno. La Bibbia della neutralità e della serenità sportiva suggerirebbe questi pensieri e queste parole, ma voi ce la fate? Se sì, buon per voi. Io no. Non ancora: sono ancora al Camp Nou, ho ancora le mani in testa e gli occhi sgranati. In buona compagnia, sono ancora un po’ disperato, talmente disperato da annuire alle parole di José Mourinho, uno che mi sta quasi sempre simpatico e che non parla mai a caso. Ebbene, sulla tendenza da parte degli arbitri a favorire il Barcellona, in Champions come in Liga, il tecnico del Real Madrid batte da diverso tempo. Ma certe cose, si sa, non si comprendono finché non si vivono, e per viverle bisogna osservarle da dentro. Giocare contro il Barcellona al Camp Nou è un’esperienza unica, per tante ragioni. Il devastante spessore della squadra che ci si trova di fronte, la cornice di pubblico, l’imponenza dell’impianto e del terreno di gioco, su tutte.

E tutte cose che possono giocare brutti scherzi. Il Milan è riuscito a tenere quasi sempre e quasi sempre bene a bada questi fattori, ma ha pagato oltremisura la tendenza di cui sopra. Ai giocatori del Barça basta essere sfiorati per stramazzare al suolo, così come agli arbitri basta vedere un veniale contrasto per fischiare in favore degli azulgrana. Che sono membri di quella che forse è la squadra più forte di tutti i tempi, ma che di fatto hanno raggiunto i quarti di finale beneficiando di due penalty su cui si può discutere. Anzi, si può discutere solamente sul primo, perché soffermarsi sul secondo mi pare veramente fuori luogo. Ma non parliamo solamente degli episodi: prendiamo in esame anche la percezione di non poter fare gioco, di non poter fare interdizione, previa la sanzione di entrate considerate fallose a prescindere. Xavi e Iniesta sono intoccabili, Nocerino e Ambrosini certo che no. Re Leo, ce lo consenta: ha martello e chiodi in abbondanza per tirar su il trono di n.1 al mondo. Però vederla salire con ausilio di cui non ha bisogno, ci lascia in bocca uno strano sapore, di cui vorremmo fare a meno. Per il bene di tutti…