Cassanata pasquale: Fantantonio torna tra i convocati. Milan segui il suo motto: "Con l'entusiasmo che ho volo!".

Cassanata pasquale: Fantantonio torna tra i convocati. Milan segui il suo motto: "Con l'entusiasmo che ho volo!".
Giulia Polloli
© foto di Milan news
sabato 7 aprile 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Si volta pagina. La sconfitta catalana diventa sempre più un ricordo che, per quanto doloroso, sarà soppiantato da altri obiettivi da raggiungere. Il Milan esce dalla Champions a testa alta e non voglio veder sventolare statistiche che sottolineino quanti tiri in più abbiano fatto Messi e compagni in direzione di Abbiati. Anzi, più tiri han fatto loro, più sparisce la concretezza realizzativa a fronte del risultato finale. Il Milan ha giocato come doveva. Poteva fare qualche cosa in più, certo, avrebbe potuto mantenere il pareggio per più tempo senza quel secondo contestato rigore, ma rimango convinta, a mente ormai freddissima, che il risultato non sarebbe cambiato. Lo stesso non posso dire relativamente a quel gol non assegnato a Muntari contro la Juventus, che di questi tempi torna in auge visto che ci si sofferma sempre più sulla scelta, forse un po’ leggera, di non garantire la concomitanza delle gare nelle ultime giornate. Io parto dalla convinzione che il Milan rimarrà in testa alla classifica da qui alla fine del campionato. I rossoneri hanno già dimostrato lo scorso anno di saper lottare con le unghie e i denti anche contro chi ha cercato di “sputare sangue” nel tentativo di raggiungerli. Lo scivolone di Catania è avvenuto in un momento in cui le gambe di Ibra e compagni erano provate da settimane di sfide incrociate e contro una squadra che ha ben interpretato l’idea di calcio champagne grazie anche alla pazienza concessa a Montella per mettere in scena una formazione che in molti, con la dovuta cautela, hanno paragonato prossima all’idea di calcio espressa da Guardiola. Ora il Milan non ha altri appuntamenti in cui dosare le energie e gestire gli uomini. Il campionato è diventato l’unico palcoscenico in cui mettere in scena le proprie potenzialità e la gara che andrà in scena questo pomeriggio, nell’anticipo pasquale, contro la Fiorentina è il primo di una serie di appuntamenti in cui il Milan dovrà per l’ennesima volta dimostrare di essere a ragione il protagonista assoluto in Italia.
Una Fiorentina che con le parole di Andrea Della Valle, ha chiamato a raccolta i propri tifosi, per sostenere il rush finale della formazione viola affidata a Delio Rossi ormai solo per concludere la stagione scansando l’ansia della zona retrocessione e del declassamento in serie B. Fiorentina che arriva molto incerottata all’appuntamento con il diavolo. Rossi dovrà fare a meno di Vargas, Cassani e Gamberini per infortunio e non potrà schierare per squalifica Cerci e il predestinato Montolivo, che quella maglia rossonera ormai l’ha quasi completamente infilata.

Ma nonostante le defezioni, Allegri non commette l’errore di sottovalutare l’avversario di giornata e carica i suoi verso l’obiettivo che, da via Turati, dichiarano imprescindibile per la stagione e per il futuro. Già, perché in questo periodo, nonostante la serenità con cui Allegri si rivolge sempre ai media, le bianche nuvole sul futuro del tecnico toscano potrebbero immediatamente trasformarsi in cumuli minacciosi nel caso in cui, per usare un timbro Mourinhiano, il Milan finisca la stagione con “zero tituli”. Ma non sarà questo il caso, soprattutto ora che il Milan lotta per l’unico obiettivo e soprattutto ora che anche dall’infermeria sembrano uscire sulle proprie gambe alcuni lungodegenti. Si, perché se il Milan ora deve cercare di svelare l’arcano che si cela dietro l’ennesimo e tragico infortunio di Pato, bloccato nuovamente a causa di un cortocircuito tra nervi e muscoli, proprio nel turno pasquale, come una sorta di sorpresa celata solo da uno strato finissimo di cioccolato, ecco che ai nastri di partenza è nuovamente presente Antonio Cassano. Una ventata di gioia e ilarità la sua presenza a Milanello, una carta su cui puntare forte dopo un periodo di riavvicinamento al suo campo. Ci mancava Antonio, con la sua schiettezza e la sua veracità. Ha avuto paura Antonio: e come poteva essere altrimenti? Con il cuore non si scherza, in ogni senso. E il suo cuore, alla vigilia del rientro in campo batte ancora più forte per i colori rossoneri. Antonio rientra perché sta bene, non “per compassione” come lui stesso sottolinea ai microfoni del collega Pardo.  “Se non ce la faccio, non gioco per compassione, vado via” sottolinea il talento di Bari vecchia. E a rispondergli è la considerazione di Galliani, emessa in tempi non sospetti : “ Tu tornerai più forte di prima”. E poi l’affetto della gente, dei compagni, la riconoscenza per il medico sociale del Milan, Rudy Tavana, che gli ha salvato la vita e soprattutto parole di ringraziamento per Prandelli, che con le sue parole di stima e riconoscenza ha dato quel motivo in più ad Antonio per tornare davvero forte come e più di prima. L’energia di Cassano è utile in questo momento particolare e può davvero diventare l’arma in più, il jolly da usare nei momenti difficili, la carica motivazionale che può spingere i compagni a dare ancora di più. “Con l’entusiasmo che ho, volo!” : ecco il motto. Scrollarsi di dosso le fatiche europee, concentrarsi sul grande obiettivo nazionale che consente al Milan di lottare per appuntare sul petto prima lo scudetto e poi quella seconda stella che tanto ammalia per brillantezza nel contesto milanese.