Killer Training: i misteri della preparazione atletica...
Nel calcio moderno, la preparazione atletica è la componente più importante, soprattutto per una squadra come il Milan che ogni tre giorni, per il 90% della stagione, deve poter contare su prestazioni di alto livello per arrivare fino in fondo in tutte le competizioni, come richiesto, in maniera legittima considerato lo spessore della rosa, dalle ambizioni della società . Al termine di quella che si può considerare la settimana “killer” dei sogni rossoneri (eliminazione dalla Champions League e la perdita del primato in campionato con soltanto un punto guadagnato sugli ultimi sei disponibili), Massimiliano Allegri è finito più che mai sul banco degli imputati. Se rimangono discutibili alcune scelte, come quella di schierare dall’inizio tre centrocampisti incontristi a discapito di un abile creatore di gioco (Aquilani) contro una squadra decisamente vulnerabile quale è la Fiorentina di questa stagione, risulta davvero complicato trovare dei difetti tattici al tecnico toscano: ha semplicemente fatto il possibile considerata la perenne emergenza che ha condizionato, già dalla seconda giornata di campionato in poi, tutte le opzioni tecnico-tattiche.
E’ evidente, quindi, che qualcosa non è andata come doveva nella preparazione atletica, ed è sorprendente considerata la professionalità e la assoluta competenza dello staff medico-atletico rossonero, che può godere di professionisti del calibro di Daniele Tognaccini, Rodolfo Tavana e di fisioterapisti tra i migliori in circolazione. Tralasciando, infatti, la situazione di Pato, constatata la cronicità dei suoi guai muscolari, tutti i componenti della rosa, nessuno escluso, si son trovati almeno una volta in infermeria, mettendo quasi sempre lo stratega livornese di fronte a scelte obbligate. Adesso, un punto di distacco dalla Juventus, quando mancano ancora sette giornate alla fine dei giochi, tiene ancora vive le speranze del popolo rossonero, ma se davvero il Milan dovesse finire questa stagione “incerottata” a mani vuote, non dovrà essere soltanto Massimiliano Allegri a dover fornire le spiegazioni dovute alla società.
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