Crudeli: "Non belli, ma che carattere"
Per apprezzare la partita (difensiva) del Milan occorre tenere ben presenti le numerose defezioni dell’intero organico rossonero falcidiato da undici infortunati e da tre squalificati. Anche coloro che sono scesi in campo (Nesta, Yepes, Gattuso, Seedorf..) non erano al meglio della condizione fisica essendo reduci da lunghe convalescenze. Una squadra quindi messa in piedi con le grucce e con un esordiente in campionato (De Sciglio), opposta ad una formazione che stava benissimo ed era molto motivata.
Il Milan una volta su questi campi di periferia (dove però ha subito pure clamorosi rovesci…) si presentava spavaldo con la consapevolezza di avere mezzi tecnici superiori, oggi con una rosa ridotta all’osso ha dovuto invece vestire i panni della provinciale e rifugiarsi nel suo bunker difendendosi con le unghie e con i denti nel tentativo, riuscito, di respingere i veementi assalti dei padroni di casa.
Milan in evidente difficoltà e Chievo che per lunghi tratti ha avuto il pallino del gioco in mano. Proprio per questo atteggiamento combattivo e per la capacità di cambiare pelle Il Milan è piaciuto, anche se gli avversari hanno avuto il 52% di possesso palla. Soprattutto dopo il gol di Muntari ( il secondo stagionale, anzi il terzo se si considera quello realizzato contro la Juve…) che con una splendida sciabolata dalla lunga distanza aveva trafitto Sorrentino già all’8’ del primo tempo. Il Chievo è andato alla ricerca del pareggio che ha sfiorato con un paio di conclusioni imprecise, mentre in altre circostanze è stato fermato da un ottimo Abbiati, da Yepes arcigno e grintoso e da Nesta, stoico (era in campo con la febbre) e impeccabile. Davanti ai pilastri della retroguardia del Milan montavano una guardia spietata Gattuso, Muntari e Nocerino. Siccome non si può avere tutto dalla vita, così se la fase difensiva rossonera risultava efficace non altrettanto si poteva dire di quella offensiva.
Ibra e compagni (2 tiri nello specchio della porta avversaria) rimanevano isolati e abbandonati al loro destino senza usufruire di rifornimenti adeguati e senza che i centrocampisti e i due laterali accompagnassero le ripartenze.
Capitolo Ibra. Zlatan ancora bersagliato da giudizi negativi. Un solo tiro fuori di poco, ma i compagni lo lasciano privo di sussistenza e allora si sacrifica aiutando Nesta e compagni sulle palle alte ma pure con rinvii difensivi alla viva il parroco.
Qualche emozioni in più è arrivata da alcuni episodi: Il gol annullato a Paloschi per fuorigioco, un rigore di Nesta non concesso per off side di Thereaue e, al 95’, gol di Acerbi non ritenuto valido per una evidente posizione di fuorigioco. Decisioni arbitrali perfette.
Tutti in casa rossonera hanno tirato un sospiro di sollievo. Allegri ha così colto l’occasione per sfogarsi contro chi aveva dato per spacciato il suo Milan. Quando si allena una squadra blasonata e questa incappa in clamorosi rovesci (vedi la sconfitta casalinga contro la Fiorentina) le critiche sono inevitabili e quindi bisogna saperle accettare.
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