Di Marzio: "Milan-Juve: da Pirlo a Nesta e Seedorf"
La Juve corre ad alta velocità, il Milan tiene il passo con la classe e con l'esperienza. Perché di fame, questo Milan ne ha ancora. Nonostante gli acciacchi, l'emergenza e i contratti in scadenza. Ce l'hanno soprattutto i senatori. Ovvero Nesta, Zambrotta, Gattuso e Seedorf, quelli che a Verona hanno tenuto a galla il sogno scudetto. Quelli che danno ancora l'esempio. I reduci del ciclo Ancelottiano. Quelli che si sono abbuffati più di trofei che di nutella e non sono mai sazi.
Prendete Nesta, 35 anni, l'ultimo a mollare. Uno dei pochi difensori ad aver negato a Messi il gol su azione. Per lui il palcoscenico non conta. Dalla bolgia del Camp Nou al freddo del Bentegodi: quando Allegri chiama, lui risponde presente. Anche con la febbre, come contro il Chievo. E quando invece lo chiama Pirlo...scherza. Perchè l'amicizia è una cosa, la carriera un'altra. Le voci sulla Juve - fa sapere - sono tutte invenzioni. Lo ha confermato anche Marotta. Lui, Alessandro Nesta, sul suo futuro ha soltanto detto che smetterà quando non si sentirà più al top. Ma dopo partite così, vengono dei dubbi pure sulla carta d'identità.
L'anno di nascita è lo stesso di Seedorf. Il 1976. Il professore studia già da allenatore, ma rappresenta ancora una garanzia in ogni ruolo del centrocampo: ci ha pensato e ci pensa davvero la Juve ? Sempre Marotta smentisce con fermezza, dice la verità almeno secondo le prime verifiche fatte. L'accostamento con l'operazione-Pirlo poi regge poco, quella è stata una grande occasione in un momento particolare, dove mancava un vero e proprio punto di riferimento. Pirlo poi è più giovane di Nesta e Seedorf, nel suo caso la Juve ha potuto anche fargli firmare un contratto triennale, con stipendio da 4 milioni l'anno. Scenari non prevedibili per Nesta e Seedorf, in attesa adesso di un segnale dal Milan. Di rinnovo dei contratti, come sempre in via Turati, si parlerà a fine stagione. Quando la storia dello scudetto sarà già scritta. Ma non la fine della loro carriera. Questione di fame, questione di classe.
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