Allegri stratega in balia degli infortuni. Contro il Genoa ci vuole tutto il cuore di questo Milan

Allegri stratega in balia degli infortuni. Contro il Genoa ci vuole tutto il cuore di questo Milan
Giulia Polloli
© foto di Milan news
sabato 14 aprile 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Aspettando Milan - Genoa. Nel tardo pomeriggio di questa sera, ancora una volta in anticipo rispetto alla gara che vedrà impegnata la Juventus, il Milan ospita il Genoa di Malesani, contestato dai propri tifosi e in piena lotta per non retrocedere. L’incubo che accomuna le squadre della città portuale è quello di trovarsi a giocare il derby della Lanterna in serie cadetta: entrambe le formazioni dunque stanno lottando, con più o meno convinzione, per allontanare l’oscuro presagio. La formazione di Malesani è reduce da un pareggio poco convincente, il Milan invece ha vinto contro il Chievo, ma ha lottato forsennatamente soprattutto per evitare le incursioni degli avversari di fronte ai pali di un acciaccato Abbiati: un Milan che di certo non ha scritto una delle migliori pagine di calcio giocato, ma che ha saputo far fronte per l’ennesima volta al ciclone di infortuni che si è concentrato all’ombra della Madonnina. Un Milan che si è comportato da provinciale, come aveva sperato Allegri nella vigilia, che ha limitato i danni e che continua così nella corsa verso lo scudetto, con la consapevolezza di dover fare filotto pieno da qui alla fine del campionato sperando in uno scivolone della capolista Juventus, galvanizzata dal gol di Del Piero, prodigio ennesimo di un grande campione che, da amante del calcio, spero possa continuare a scrivere perle di saggezza anche nel calcio moderno.
Il Milan torna così sul campo con il coltello tra i denti, per reiterare la forte volontà di mantenere cucito sul petto lo scudo degli eroi, consapevole però di trovarsi di fronte ad un avversario agguerrito, ben impostato, ricco di giocatori importanti e trascinato dalla forza della disperazione che, a volte si sa, può più di mille talenti sul campo.
Allegri ha lottato una stagione contro gli infortuni, ha strategicamente impostato la squadra a seconda delle disponibilità, ha lottato, magari non in modo impeccabile dal punto di vista dello spettacolo calcistico, per ottenere sempre il massimo dai suoi uomini. Dopo Chievo ora il mister toscano tira un sospiro di sollievo con i rientranti Antonini e Mesbah, ma soprattutto affiderà la guida del centrocampo a van Bommel, pilastro del reparto, incursore ma soprattutto diga sicura e solida in fase di chiusura difensiva. Sono molte ancora le assenze importanti in casa Milan, ma soprattutto si comincia a percepire che il grado di stanchezza e usura dei soliti noti che hanno “cantato e portato la croce” ha raggiunto livelli notevoli. La prestazione di Verona ha visto in campo un Ibrahimovic stanco, evanescente in alcuni casi, ma l’analisi tecnica della gara evidenzia i pochi palloni giocabili arrivati tra i piedi dello svedese, più volte sacrificato in fase di pura impostazione a ridosso della linea di metà campo. La nota positiva, che però sembra non dover avere seguito immediato, è stata la prestazione del giovane De Sciglio, autore di una prestazione maiuscola in difesa al posto di Abate, vero cavallo di razza della fascia destra. Il rientro di Antonini e Mesbah e soprattutto di Bonera, molto probabilmente chiuderà all’utilizzo del giovane talento: la gara è difficile, la tensione palpabile, Allegri preferisce schierare uomini su cui non ha dubbi. E parlando di giovani, a gran voce viene chiesto l’utilizzo di El Shaarawy accanto a Ibrahimovic, al posto di un Robinho che non riesce ad illuminare gli occhi dei suoi sostenitori. I tifosi tremano, il balzo in vetta della Juventus sembra aver portato una forte dose di sconforto nei cuori rossoneri. Ma, condividendo in pieno le parole del collega Serafini: non è un o’ troppo presto per gettare la spugna?
Il Diavolo si sa, per caratteristiche intrinseche, ha a disposizione degli ottimi colpi di coda, che però devono coincidere con il perfetto stato di forma psicofisico, ma che altrettanto fortemente devono poter poggiare su un ambiente carico e positivo. S.Siro deve tornare a fare la differenza, deve tornare ad essere una vera bolgia dantesca.  Gli uomini della curva sanno come trasformare lo stadio in un vero e proprio girone infernale, così da far cadere le intenzioni bellicose dei malcapitati avversari, così da confondere le loro idee, così da farli sentire nuovamente protagonisti di un incubo.
E dal sogno nefasto del Genoa torniamo a parlare dei rosei propositi con cui il Milan vorrebbe assopirsi a fine stagione.

Con il ritorno del Presidente il Milan dovrà trovare nuova linfa per buttarsi in modo energico sul mercato estivo. I limiti vistosi di questa stagione, peraltro gestiti ad hoc da Allegri, devono essere colmati. Non può bastare Ibrahimovic a trascinare per lunghi mesi le fila del discorso in tre competizioni. Il rischio altrimenti è quello di dover assistere alla sua metamorfosi proprio nel momento più importante della stagione. La primavera è da sempre il punto debole dello svedese, a lui il compito di screditare i delatori con prestazioni di alto livello, che però non può mettere in scena se non correttamente supportato dalla squadra. Il tormentone relativo al derby di mercato per Balotelli sembra essere già stato messo in standby sia dal rinnovato dialogo con Mancini, sia dalle parole del procuratore Raiola, che insabbia come prematura, l’idea di poter rivedere Mario a Milano.
Allora il Milan deve sapersi muovere tra giocatori a parametro zero, perché il fair play finanziario non è ancora decaduto, deve riuscire ad investire in prospettiva su giovani talentuosi, consapevole però che i loro risultati arriveranno solo con il paziente lavoro, ma Berlusconi deve portare al Diavolo il tanto atteso regalo, quel nome che scalda gli animi e che diverte, interprete del calcio che il Cavaliere ha sempre dipinto come suo marchio di fabbrica.
In inverno si era parlato di Eriksen, giovane di talento e di utilizzo immediato nella zona nevralgica del centrocampo rossonero. Poi però sono stati richiamati alla base Merkel e Strasser e quindi la pista olandese è decaduta. Si parla sempre di ridare alla fascia sinistra quella consistenza che dal dopo Maldini al Milan è mancata. Antonini ha dimostrato di saper fare meraviglie in quella posizione, ma manca di continuità. Ci vorrebbe un giocatore in grado di potersi spostare senza intoppi lungo la fascia, duttile, capace di una fase difensiva importante e dotato di una spinta propulsiva da lasciare gli avversari a metri di distanza. In questo ruolo, per quel che mi riguarda, vorrei vedere un solo giocatore: Gareth Bale. Ma i miei sogni non credo corrispondano a desideri realizzabili. Vero Presidente?