...Fra infortuni e colpe: più forti della sfortuna stringiamoci intorno al Milan

...Fra infortuni e colpe: più forti della sfortuna stringiamoci intorno al MilanMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 13 aprile 2012, 21:45Focus On...
di Emiliano Cuppone

La notizia è di quelle che piombano sulla testa dei tifosi rossoneri come un macigno, continua a piovere sul bagnato: Kevin Prince Boateng rischia di aver chiuso anticipatamente una stagione mai partita per lui.
I problemi al pube del ghanese tengono in ansia Allegri e tutto il popolo del diavolo, un’infiammazione che potrebbe essere pubalgia, gli esami non sono definitivi, lo sarà la prossima settimana, se il problema rientrerà entro i prossimi 5 giorni potrà essere a disposizione già contro il Bologna, altrimenti ci potrebbero essere i profili della cronicità e la sfortunata annata del Principe troverebbe così un “degno” finale.
L’ennesimo caso a Milanello, un altro infortunio cronico che si andrebbe ad aggiungere a quelli di Alexandre Pato, l’ennesima odissea di uno di campioni della rosa di Allegri, praticamente mai a disposizione da gennaio in poi.
Non se ne può più, fra sfortuna ed errori di valutazione, il Conte Max non ha mai avuto a disposizione una formazione che si potesse definire “tipo”, gli infortuni hanno tormentato il diavolo andandolo a colpire in ogni reparto, concentrandosi con particolare accanimento su alcuni degli uomini di punta.
Si critica il cammino rossonero senza dare alcun peso al fatto che si è sviluppato facendo a meno per tutta la stagione di Antonio Cassano, Mathieu Flamini e Gennaro Gattuso, che Allegri non ha mai avuto a disposizione, se non saltuariamente, Alexandre Pato e Kevin Prince Boateng, che ha dovuto rinunciare a lunghi tratti a Nesta e Thiago Silva, che ha perso a lungo Ignazio Abate, che spesso ha dovuto fare a meno di Mark Van Bommel, che a turno si sono fermati tutti i terzini sinistri. Max l’acciuga ha dovuto fare a meno degli uomini chiave del diciottesimo scudetto, si è inventato Emanuelson trequartista e Muntari mediano davanti alla difesa, si è presentato in campo con giovani della Primavera ed ha dovuto gettare nella mischia puntualmente gli ultimi arrivati, senza averli mai allenati prima.
Un cammino ad ostacoli, tormentato, senza un attimo di respiro, sviluppato su tre fronti e con la rosa puntualmente dimezzata, a fine stagione si tireranno le somme e si cercheranno le colpe di chi ha contribuito insieme alla sfortuna a questi continui infortuni (sempre che ci sia un altro colpevole).

Di certo c’è che, se da un lato si osanna la volata scudetto della Juventus (squadra con la rosa meno stellare, ma sempre al completo durante tutto l’arco della stagione), dall’altro, inspiegabilmente si getta fango sull’operato del Milan, come se avere a disposizione costantemente la metà della rosa sia una condizione di normalità.
Sicuramente bisogna trovare una soluzione per non ripetere quanto accaduto quest’anno (ed in parte anche lo scorso, quando la lista infortuni non fu poi tanto inferiore nei numeri a quella odierna), di certo però c’è da sostenere e lodare l’operato ed il cammino di una squadra che nonostante tutto è ancora lì, con più di una speranza di portare a casa il diciannovesimo titola nazionale, con la possibilità concreta di bissare il trionfo del 2011. Più forti della sfortuna e delle critiche, adesso come prima, e forse di più, il popolo rossonero deve stringersi intorno alla squadra per non gettare al vento una stagione che può essere trionfale, nonostante tutto.