ESCLUSIVA MN - Bertuzzo: "Ecco com'è cambiato il settore giovanile del Milan. Quando sono tornato la situazione..."

ESCLUSIVA MN - Bertuzzo: "Ecco com'è cambiato il settore giovanile del Milan. Quando sono tornato la situazione..."
© foto di MilanNews.it
martedì 17 aprile 2012, 15:00Esclusive MN
di Pietro Mazzara

La vittoria nell’Annovazzi e un primo posto nel girone da conquistare nel derby del prossimo week-end ma anche punti di vista importanti per ciò che riguarda l’allenamento e l’educazione dei ragazzi all’interno della società Milan. Roberto Bertuzzo analizza ai microfoni di MilanNews.it il momento dei suoi giovanissimi nazionali, una delle categorie più importanti all’interno di un settore giovanile, e che sta dando tante soddisfazioni alla dirigenza:

Mister, partiamo dal ricordo più fresco ovvero la vittoria all’Annovazzi. Com’è stata recepita dal suo gruppo?
“Io penso che la vittoria abbia fatto piacere. Vincere, contro l’Inter soprattutto che in questi anni ci aveva sorpassato a livello di risultati. E’ pur sempre una vittoria con una squadra ai nostri livelli”.

E questo week-end sarà di nuovo derby…
“Domenica giochiamo il derby. Loro sono una squadra forte, senza dubbi, il risultato di domenica può dire chi tra noi e loro passerà per prima o come seconda nel girone. Ormai è una questione tra noi e loro”.

Da quando è tornato al Milan ha avuto sempre questa categoria come filo conduttore. Che miglioramenti ha visto da due anni a questa parte?
“Sono gruppi che nell’arco di tempo hanno dei miglioramenti evidenti. Se guardo ai singoli, chi più chi meno hanno avuto dei miglioramenti netti”.

Al Vismara lavorate con strutture all’avanguardia come MilanLab e Generazione Milan. Quanto la aiutano nel suo lavoro quotidiano?
“Tutte le strutture parallele che lavorano nella direzione del gruppo sono un plus positiva. Questa è una squadra che lavora molto sul punto di vista tecnico che per me è basilare. Poi ci sono dei ragazzi che si allenano anche con MilanLab e Generazione Milan che devono portare i loro miglioramenti al servizio della squadra. Poi io sono convinto che ci devono essere dei valori, dal punto di vista mentale da parte dei ragazzi, che noi dobbiamo insegnargli che si sono visti nell’Annovazzi ovvero lo spirito di squadra e la voglia di lottare sempre al massimo delle proprie possibilità. Poi ricordiamoci che sono sempre dei ragazzi di una certa età che possono avere dei picchi verso l’alto ma anche periodi di flessione. E’ normale”.

Lei ha sottolineato il discorso tecnico, ci può spiegare meglio?
“Il discorso tecnico non deve essere recepito dai ragazzi in prima battuta ma da noi allenatori e istruttori. In certe fasce d’età il lavoro tecnico deve essere preponderante rispetto ad altri aspetti e, se viene tralasciato, i risultati poi si vedono quando questi ragazzi crescono e vanno avanti”.

Il settore giovanile del Milan, grazie agli investimenti della società, sta tornando ad ottenere risultati. Anche lei sta contribuendo ad arricchire nuovamente la bacheca.
“Io sono tornato con una situazione preoccupante a livello di qualità Negli ultimi anni, con il grande lavoro di Bianchessi, Filippo Galli, Broli e quelli che si sono alternati all’interno di questo rilancio, le cose sono cambiate. Dietro degli investimenti importanti da parte della società, si sono costruite delle squadre molto competitive ma la cosa che non deve esser tralasciata è il lavoro sui singoli perché si devono formare dei giocatori. In tre anni si è vinto tanto perché vincere un titolo italiano è difficilissimo. Il Milan ne ha vinti due (giovanissimi nazionali 2009-10, Allievi Nazionali 2010-11) e una coppa Italia primavera. Io sono convinto che in tutte le squadre, anche se non sono complete, qualche singolo di qualità che potrà emergere c’è”.

In conclusione, quanto pesa il nome Milan sui ragazzi del settore giovanile a livello di risultati?
“E’ più facile ottenere i risultati perché ti vengono messi a disposizione ragazzi, staff e strutture di qualità ma, allo stesso tempo, l’avversario ci mette un qualcosa in più. Aiuti non ne abbiamo, da nessuna parte. Quando si va in giro il nome Milan è sempre qualcosa di importante. Hai sempre l’obbligo di andare fino in fondo alle competizioni nelle quali giochiamo ma non è facile perché ci sono anche gli altri”.