La Champions passa dal mercato

La Champions passa dal mercato MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 20 aprile 2012, 10:00Primo Piano
di Stefano Maraviglia

L'appuntamento con la Champions che ha inchiodato al televisore milioni di telespettatori, ha aumentato il rammarico per un'uscita di scena preventivata da molti, ma resa ufficiale solo dagli episodi. Fa male al popolo rossonero vedersi tagliato fuori dall'imbuto contenente le "magnifiche quattro", soprattutto dopo che il Barça castigatore, si è fatto punire in quel di Londra, da una formazione in preda ad un'impressionante altalena di risultati, così come il Real del nemico Mourinho, tramortito dal rimpianto rossonero Robben. Settimana di riflessione in casa Milan, un traguardo quasi raggiunto e perso, "solo" per mano di un avversario forte, di un episodio discutibile e di un qualcosa che si può decidere solo in sede di mercato. E' proprio dal mercato che passano puntualmente le ambizioni stagionali del club, mantenere serrati o quasi i cordoni della borsa, aiuta a limitare il danno nel bilancio e nel passivo, ma costringe ad operazioni intelligenti, non sempre all'altezza di ciò che servirebbe realmente. Il mercato dei low-cost rappresenta una miniera bistrattata da troppi, ma altrettanto facilmente può far cadere in errore o illudere, per poi costringere a rimediare in corso d'opera. Il caso Taiwo ne è l'esempio, non serve precisare ulteriormente.

Violare in maniera ponderata, ma decisa, le casse della società può costare tanto in termini di cifre e bilancio, ma accresce in maniera esponenziale le possibilità, di primeggiare nella competizione che più di tutte favorisce l'incremento economico e la visibilità internazionale. Il Milan si trova all'ultimo anno utile per segnare la svolta, girare pagina oggi significherebbe riaprire un ciclo, quindi serve spendere in maniera intelligente, ma per giocatori in grado di garantire: la differenza in campo, longevità anagraficamente parlando e grande apporto "fisico" al progetto, ma soprattutto colmare il gap con le altre big europee. In sostanza spendere una volta e bene, può evitare ulteriori investimenti, contribuirebbe a gettare basi solide, da puntellare nelle sessioni di riparazione o a fine stagione, qualora se ne presentino occasione e necessità. Le scelte che dovrà prendere Adriano Galliani non si annunciano semplicissime, l'unico che può togliere l'Ad rossonero dall'imbarazzo è il presidente Silvio Berlusconi. La sua partecipazione garantirebbe al Milan una spinta in più, accostando in maniera decisa i vari talenti (Strootman, Kagawa, Tevez e co.), oggi apparentemente e forse davvero lontani.