LA LETTERA DEL TIFOSO: "Io lo venderei" di Matteo

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Io lo venderei" di MatteoMilanNews.it
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venerdì 20 aprile 2012, 11:45La lettera del tifoso
di Vincenzo Vasta

> Nel giorno in cui Zlatan Ibrahimovic giura fedeltà alla maglia, credo di essere tra i pochi
sostenitori rossoneri a non gioire stappando una bottiglia per aver mantenuto ancora per un anno o più
lo svedese a guidare l'attacco del Milan.
Questo per una serie di motivi di natura economica, tattica e anche umana.
Premettendo ovviamente che nelle due stagioni giocate con la casacca rossonera Ibra sia stato
determinante, geniale, trascinante e a tratti addirittura simpatico, devo però ammettere che con un'analisi
razionale si può evincere come la sua presenza in campo condizioni molto, tatticamente e mentalmente, la prestazione generale del resto della squadra.
Non è un caso infatti che quest'anno, così come nella frazione determinante per la vittoria dello scudetto
della stagione scorsa, il giovane Milan con le toppe abbia fatto prestazioni di ottimo gioco corale -vedi
Cesena- e sia parso più imprevedibile con vari uomini maggiormente responsabilizzati alla ribalta- vedi
Maxi, El Sharaawy, Emanuelson a Udine..
La mia riflessione parte dal fatto che mai come quest'anno (l'ultimo forse), la vendita di Ibra potrebbe portare nelle casse di via Turati ancora un ottimo bottino, magari ricavato da Manchester sponda City o da
Madrid; a questi milioni uniamoci i dodici netti di ingaggio annuo -più tasse-, sommiamoli magari alla cessione di Robinho al Santos e al plusvalore determinato dalla scadenza di tanti ingaggi multimilionari dei senatori cosicchè la società potrebbe affrontare un grande mercato di rinnovamento, ormai inevitabile .
Allora sì che si può andare a prendere i vari Sandro, Eriksen, Witsel, Nainggolan, Sacho e chi più ne ha più ne metta, basta avere il contante e questi giovani non vedon l'ora di giocare la Champions a San Siro ...
Non è un pensiero buttato lì, il mio, piuttosto è una considerazione che tiene conto anche del carattere
dell'uomo Ibra e di quanto tale carattere incida poi nel citato condizionamento morale altrui, che si
riperquote ovviamente nel gioco delle squadre in cui milita.
Anche quest'anno infatti, ahimè, il centravanti di Malmoe, pur avendo lo scettro in mano, una squadra che ruota attorno a lui, avendo tatticamente carta bianca, malgrado sia stato leader incontrastato (più che mai nella sua carriera), ha fallito l'appuntamento  con le partite che contano, non riuscendo a scrollarsi di dosso del tutto l'epiteto di incompiuto in Champions ..
Diciamo che nel Milan del cambio generazionale, dell'adeguamento economico e delle conseguenti pecche
di una rosa lontana dall'elite del calcio europeo, lo svedesone abbia nascosto, come solo lui sa fare, tali falle
che a mio avviso avrebbero potuto confinare questo Milan in zone più periferiche (vedi cugini interisti ..) .
Detto ciò, auspicherei che il prossimo sia il vero anno della ricostruzione, come si aspettano tutti i tifosi;
tuttavia per ricostruire ci vogliono i soldi che mancan da tempo, come dimostrano le
ultime sessioni di mercato, sviluppatesi più a parole che nei fatti, e bisogna spenderli bene ..
Partiamo da giocatori di prospettiva ma già pronti come gli stranieri sopra citati, da innesti dal nostro campionato (Acerbi, Silvestre, Muriel e Giovinco ad esempio), dai colpi a parametro zero (Montolivo, Natali ecc), dalle conferme di questa stagione (Nocerino, Merkel, il Faraone, Maxi, Urby, Cassano), salutiamo e ringraziamo i grandi che hanno fatto la storia di questi colori, sacrifichiamo Ibra e sono sicuro che il Milan potrà tornare a duellare contro le squadre più forti al mondo,
vincendo e divertendo, per altrettanti anni, ma grazie al contributo di tante teste, tanti giocatori, una squadra, un bel gioco corale, non di un solista e dei buoni giocatori attorno ...