Il "made in Italy" per la fascia: tanti pro ed un solo grande contro

Il "made in Italy" per la fascia: tanti pro ed un solo grande controMilanNews.it
© foto di Alberto Fornasari
venerdì 20 aprile 2012, 19:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Dopo un paio di stagioni dove, senza fortuna, il Milan ha ingaggiato solo nomi esotici per la fascia sinistra, la scelta sembra ora indirizzata verso il "made in Italy". Dopo l'ingiudicabile parentesi di Dìdac Vilà (che potrebbe fare ritorno dopo il prestito all'Espanyol), l'insufficiente capitolo Taiwo e il discreto apporto di Djamel Mesbah, sembra ora tornato il momento di sventolare il tricolore. Non è un caso che, in questi anni, sia stato proprio Luca Antonini, milanese e milanista doc, a dimostrarsi il più continuo ed affidabile sulla corsia mancina. In quest'ottica va segnalato il nuovo interessamento nei confronti di Domenico Criscito, già cercato nel gennaio 2011 ai tempi del Genoa. Era il preferito di Allegri sul mercato, ma alla fine, anche per una valutazione ritenuta eccessiva, arrivò il catalano Dìdac.

Il laterale azzurro si è ottimamente distinto con la maglia dello Zenit, alla guida di un maestro come Luciano Spalletti. Il Diavolo vorrebbe riprovare ad assicurarsi il terzino venticinquenne, ma l'ostacolo principale resta sempre lo stesso: il costo del cartellino. La società russa lo pagò 12 milioni e, dopo solo un anno, il Milan dovrebbe scucire una cifra simile e/o superiore. Il ragazzo, come dichiarato in esclusiva a "Tuttomercatoweb.com", accetterebbe di buon grado il trasferimento in rossonero, precisando però di trovarsi alla grande nel campionato russo. Puntare sul "made in Italy" sembra una scelta saggia ma certamente non economica...