...Rispetto ed umanità per il geometra rossonero: Aquilani merita il riscatto

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 20 aprile 2012, 22:30Focus On...
di Emiliano Cuppone

La posizione di Alberto Aquilani nella rosa del diavolo è tutta da definire, il centrocampista romano, dopo un inizio di stagione da protagonista, ha perso il posto da titolare a causa dell’ennesimo infortunio in carriera. Il problema alla caviglia che ha colpito l’ex giallorosso in gennaio ha messo il ragazzo in secondo piano, scavalcato dall’ottimo Muntari, calatosi benissimo nella casacca rossonera sin dalla prima uscita.
Le 25 presenze utili per il riscatto non sono poi così lontane, servono due partite da titolare ed almeno un ingresso dalla panchina per raggiungere la meritata conferma in rossonero, ma non è detto che il ragazzo raggiunga il target nelle ultime 6 partite che separano il Milan dalla bandiera a scacchi della stagione. Per l’ennesima volta, dopo le pessime esperienze con Liverpool e Juventus, Alberto Aquilani rischia di essere scaricato.
Lui che nella prima parte della stagione è stato elemento fondamentale di un Milan che faceva affidamento sulle sue geometrie a centrocampo, che ha saputo interpretare alla perfezione il ruolo di mezz’ala, pedina cardine nello scacchiere di Allegri. In casa rossonera a quanto pare si sta ragionando sull’opportunità di riscattarlo o meno, nonostante i tanti giocatori dati in partenza in linea mediana, da Seedorf (a cui a quanto pare non sarà proposto il prolungamento del contratto) a Flamini (anch’egli in scadenza e voglioso di tornare in Francia), passando per Van Bommel (voci contrastanti sul futuro del generale, qualche mese fa sembrava scontato il ritorno al Psv, oggi sembra che i vertici di via Turati abbiano una mezza idea di trattenerlo) e Merkel (destinato a vestire la maglia del Genoa a titolo definitivo, incluso nell’affare El Shaarawy).

In un contesto del genere Alberto Aquilani sembrava avere il futuro assicurato, lui che resterebbe l’unico uomo dotato di un certo tasso di qualità tecnica a centrocampo (alla quale presto si aggiungerà quella di Montolivo, salvo sorprese), il solo capace d’impostare l’azione e di gestire la sfera con una certa dovizia.
Ma al di là delle qualità e dell’importanza di Aquilani nella rosa del Milan, quello che conta è il fattore umano. Un altro benservito potrebbe avere un effetto devastante sulla carriera del centrocampista romano, un campione mai sbocciato definitivamente a causa di tanti, troppi stop, in un cammino personale più impervio di quello che si potesse prevedere agli esordi.
La convinzione è che Massimiliano Allegri non si lasci condizionare da calcoli e direttive di mercato, le scelte di formazione del tecnico toscano saranno libere da qualsivoglia pressione e se avrà bisogno del romano non ci penserà due volte a metterlo in campo fra i titolari.
La speranza è che la società rossonera dia l’opportunità ad Aquilani di trovare la definitiva consacrazione, lui che può essere elemento importante per il diavolo e la Nazionale azzurra, un giocatore capace di impostare ed allo stesso tempo interdire, come mostrato per lunghi tratti in stagione. Il numero 18 rossonero merita fiducia, merita la possibilità di trovare continuità, il suo fisico fragile non l’ha tradito quest’anno, i problemi muscolari sono praticamente scomparsi, se non fosse stato per quel problema traumatico alla caviglia sarebbe stato sempre presente. Alberto Aquilani ha trovato finalmente una condizione fisica degna della sua caratura, al Liverpool non ha mai trovato la propria dimensione, alla Juventus si è perso dopo metà stagione, ma con la maglia rossonera potrebbe trovare finalmente i riconoscimenti ed i trionfi che merita.