Errare è umano, perseverare non è da Diavolo

Errare è umano, perseverare non è da DiavoloMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 23 aprile 2012, 12:00Primo Piano
di Francesco Specchia

Ha appena mangiato un panino, sono le 18.00 di sera. Mamma tricolore apparecchia la tavola. I rossoneri, reduci dal camogli mangiato due ore fa, quel pezzo di pane tanto buono quanto importante per la conquista dell'ultimo scudetto. Di fianco i bianconeri. Loro sono a digiuno e hanno fame, tanta fame. Arrivano prima sul pallone, mangiano l'erba, cucinano avversari e sono quasi arrivati al dolce. Massimiliano Allegri sbaglia ingrediente e la frittata è fatta. Il Faraone in tribuna rimane un mistero pari a quello dei suoi antenati. Non è la piana di Giza ma la tribuna di San Siro. La ricetta è semplice: fame. Voglia.

Corsa. Cattiveria agonistica. Conte è riuscito nell'ordine a esaltare e rigenerare Bonucci, Barzagli, De Ceglie, Vucinic. Il mister della Juve è riuscito a trasformare Giaccherini in Giaccherinho, tanto che il piccolo centrocampista ex Cesena "rischia" la convocazione in nazionale. Allegri, a sua volta, riesce nel miracolo di tarpare le ali al miglior giovane italiano e tenere a digiuno Maxi Lopez, l'affamato per eccellenza. Se non sostituisci un Ibrahimovic impalpabile come quello visto ieri quando? Le soluzioni erano molteplici come quella di vedere insieme 4 attaccanti, cosa non accaduta. Non ci sarebbe stato nulla da perdere. Un punto o zero cambia poco considerando anche il fatto che la Vecchia Signora è in vantaggio negli scontri diretti. Un campionato da vincere a mani basse diventerebbe la stagione più fallimentare degli ultimi anni. Chi è il colpevole?