L'urlo del Boa: torna l'uomo che è mancato al Milan

L'urlo del Boa: torna l'uomo che è mancato al MilanMilanNews.it
© foto di Markus Ulmer
lunedì 23 aprile 2012, 20:30News
di Salvatore Trovato

"Ok Thiago e Boa", titola il sito ufficiale del Milan sul pezzo relativo all’allenamento odierno dei rossoneri. Quasi un urlo di liberazione, una sorta di sfogo a cuore aperto, una ventata d’ottimismo la dove cominciano a sventolare bandiere bianche e l’ottimismo, appunto, scarseggia.
Boateng è tornato, questo è il messaggio: il ghanese è guarito, adesso è abile e arruolabile, magari non per il match di mercoledì contro il Genoa, sicuramente per quello di Siena.

C’è chi scommette già sul prossimo infortunio, sul prossimo fastidio, sull’ennesima infiammazione, dopo aver visto il Re della Milano rossonera abdicare più volte nel corso di un 2012 a dir poco da dimenticare.
In campo, recuperato in fretta e furia, poi di nuovo fuori in attesa del miracolo; ancora un paio di apparizioni, prima del nuovo ko: questa, in soldoni, la stagione griffata Boateng, impreziosita da perle di rara bellezza, come i gol a Barcellona e Arsenal, arricchita dalle prodezze di Lecce, ma pur sempre scarna se confrontata alla precedente annata, quella del Milan scudettato.
Ventidue le presenze complessive, otto i gol, tre dei quali in Champions: solo quattro, dunque, le gioie personali in campionato, ancor meno le soddisfazioni e le prestazioni da incorniciare. I problemi fisici hanno inciso sui risultati e le performance del giocatore ma anche - e soprattutto! - sul cammino dei rossoneri e sul gioco di mister Allegri, che proprio sulle caratteristiche di questo "atipico" jolly della trequarti aveva costruito la sua macchina tricolore.
Adesso, con ogni probabilità (nel calcio, mai dire mai), la corsa al titolo è ormai compromessa ma il popolo di San Siro può finalmente riabbracciare, si spera senza altre interruzioni, il proprio campione, l’uomo del "moonwalk", il mastino dai gol impossibili, venuto dal nulla, catapultato in una realtà che ci ha messo poco ad apprezzarlo ed amarlo, ad eleggerlo idolo all’unanimità.