Quattro letterine magiche...

Quattro letterine magiche...MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 24 aprile 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Somma

Ci siamo svegliati con addosso un misto di amarezza e rassegnazione. C’è chi dice: “Tanto si sapeva”, chi non riesce a capacitarci, e sopra ogni cosa c’è la verità nuda e cruda, che vuole il Milan regalare punti in casa anche al Bologna ed altro cammino ad una Juve che viaggia a vele spiegate verso il comando della Serie A. Il giorno-dopo è un misto di esperimenti, in cui a spadroneggiare sono le missioni più semplici e superficiali: distribuire colpe e fare processi. Al tecnico, a questo o quel giocatore, alla squadra in generale, alla società, allo staff sanitario, a quello tecnico. Come l’anno scorso tutti si sono presi una fettina di Scudetto,ora tutti si ritrovano con il coltello in mano, in difficoltà per dividere le parti di un boccone amaro da buttare giù. Di cose giuste e condivisibili, relativamente alle ultime tre partite del Milan, potremmo dirne tante. Diciamo che tutti hanno colpe, diciamo che Allegri ha perso di mano il comando e l’organizzazione della squadra proprio quando non doveva; diciamo che è a dir poco complicato gestire un gruppo senza la possibilità di schierare lo stesso undici per più di due partite. Diciamo che con un pizzico di attenzione in più da parte dei guardalinee, ora magari staremmo scrivendo in tutt’altri termini, ma diciamo anche che sbagliano l’arbitro e i suoi assistenti, esattamente come Ibra a un metro dalla porta.

Potremmo andare avanti, puntando il dito contro questo o quel fattore, ma non lo troviamo gratificante. La verità la vediamo più chiara da un’altra parte: una parolina semplice semplice, appena quattro lettere. Fame. Di vincere, di primeggiare, di sentire sulla pelle il brivido del primato, la consapevolezza di non avere eguali. Sensazioni che i nostri beniamini conoscono bene, fin troppo bene. Tratti essenziali di un territorio esplorato e riesplorato più volte. Dolce per sua natura ma esigente per disponibilità: ci arrivi di nuovo solo se sei disposto a dare il massimo, solo se dimostri di avere più fame e più voglia degli altri, e sacrificare te stesso fino a varcarne la soglia. Non basta un pizzico di voglia, ne occorre molta, molta di più…