Corsa e voglia: il Faraone ci prova, gli altri no
L’unico, degno squillo rossonero di tutto il primo tempo, porta la firma di Stephan El Shaarawy. Il Faraone, nel bel mezzo di un grigiore tanto evidente quanto imbarazzante, illumina la scena con una giocata preziosa: dribbling secco a stordire l’avversario e pallone in mezzo per la statua Ibrahimovic, anticipato d’un soffio sulla linea di porta. L’ex Genoa è tra i pochi ad uscire immune dai fischi dopo i primi quarantacinque di gioco.
Tanta corsa e un’immensa voglia di fare per il numero novantadue, che, tuttavia, non trova (mai) collaborazione e conforto da parte dei compagni. Insomma, il giovane attaccante predica in un deserto fatto di sbadigli, tocchi orizzontali e svarioni: quasi desolante per i presenti a San Siro, attratti più dal risultato di Cesena che dallo "spettacolo" offerto dai ventidue in campo. Poi, nella ripresa, mister Allegri lo richiama in panchina, ponendo così fine alla sua dignitosissima partita.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati