Stipendio faraonico a Guardiola con una squadra da rifare? E Ibra?

Stipendio faraonico a Guardiola con una squadra da rifare? E Ibra?MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
venerdì 27 aprile 2012, 01:06Milanello in rosa
di Gaia Brunelli
Giornalista e anchor per Sportitalia. Opinionista per la trasmissione "Il Campionato dei Campioni" in onda su Odeon tv. Conduttrice su Radio Milaninter.

Mancano quattro partite alla fine del campionato e l’unica cosa certa è che se proprio dovesse accadere un passo falso, sarà sicuramente più probabile che succeda al Milan. Questo emerge dalla gara vinta contro il Genoa, la squadra più trafitta in serie A che in quel momento si trovava pure in 10 uomini. Dati di fatto che la dicono lunga su quella che è la condizione psicofisica dei giocatori del Milan. Allegri ha detto che d’ora in poi giocherà solo chi ci crede. Ma chi è che ci crede ancora? Lo stesso El Shaarawy che dovrebbe avere uno spirito giovane e ottimista, ha detto che sarà molto difficile raggiungere la Juventus. Forse intendeva quasi impossibile. I rossoneri già domenica saranno di scena a Siena e la squadra di Sannino è decisamente in gran forma. Il Milan no. Per niente. Ma è qui che sta tutto. Il calo la Juve lo ha avuto quando ha infilato una serie di pareggi. La squadra di Allegri ha iniziato male la stagione, ma la sta finendo peggio. E allora passi il fatto che le prime partite vengano giocate sottotono, ma solo se poi la condizione raggiunta viene mantenuta fino al termine. Anche perché la situazione è davvero drammatica. Ibra è esausto. Contro il Genoa non riusciva ad arrivare primo su molti palloni che solitamente fa suoi. Quel lancio di Muntari, poi, era così bello e preciso per il sinistro in corsa dello svedese. Ma Zlatan non si è fidato.

Se fosse stato bene fisicamente, quello sarebbe stato gol. Se poi aggiungiamo i vari Cassano e Boateng che non giocano da tanto tempo e i Nocerino e Muntari che invece giocano troppo, si comprende facilmente quanta fatica stia facendo la squadra rossonera per mantenere il passo di una Juve che vince in scioltezza. Tra l’altro se lo scontro diretto fosse ora, probabilmente non ci sarebbe storia, gol fantasma o no. A 12 punti dalla fine del campionato qualcosa succederà. Ha ragione Allegri. Ma ha più ragione Conte, quando dice che sarà qualcosa di positivo per la Juve. Tra una frecciatina e l’altra, sembra chiaro che al tecnico toscano ora non resti che la via della provocazione. Troppo poco per scalfire i bianconeri, ormai vicinissimi al traguardo. Ma forse è anche l’unica possibilità che ha per mantenere una panchina ormai sempre più scricchiolante. L’ombra del cambiamento pende anche su di lui e non solo su tutti quei contratti in scadenza. Se ne parla troppo perché non sia così. L’unica cosa che stupisce è l’idea di portare Guardiola sulla panchina rossonera. Il physique du role ce l’ha e su questo non ci sono dubbi. Ma si sa anche bene quanto sia stato difficile – per usare un eufemismo – il suo rapporto con Ibra al Barcellona. Quindi o uno o l’altro. Impossibile pensare a una convivenza, soprattutto dopo le parole dello svedese. Inoltre viene spontaneo chiedersi se sia giusto dare uno stipendio faraonico a un allenatore, seppur talentuoso (in realtà da verificare in un altro campionato), con un bilancio in rosso e una squadra da rifare…