Houdini? No, Flamini. Le verità non nascoste e l'indiscutibile Obama

Houdini? No, Flamini. Le verità non nascoste e l'indiscutibile Obama MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
sabato 28 aprile 2012, 19:30Primo Piano
di Francesco Specchia

La situazione è calda. Bollente. Finire al meglio la stagione e … poi si vedrà. La volontà di Allegri è questa, la realtà racconta di verità nascoste che sottendono un malumore che esplode e prende vita. Flamini, dopo l'infortunio di inizio stagione, non ha mai visto il rettangolo verde se non dalla tribuna. Zero. L'ex Arsenal ha collezionato solo 53 minuti nel derby primavera e poi giù. Nel profondo anonimato. "Io sto benissimo. Voglio giocare, voglio che si sappia che non sono rotto". Et voila. Qualcosa si è rotto e non è il mediano. Qualcosa di più grande è scappato di mano: lo spogliatoio. Da Milan-Bologna Robinho non è più convocato, lo stesso vale per Clarence Seedorf. Clarence Seedorf.

Clarence Seedorf. L'uomo più carismatico dello spogliatoio, Obama, l'allenatore in campo, la guida da seguire. L'esperienza. Tutto iniziò proprio dalla fine… di Milan-Bologna. Bisogna lottare e credere allo scudetto, chi vuole farsi da parte è libero di farlo. Allegri costruisce la barca, su quella barca non si vedono Flamini, Seedorf e Robinho. Mexes rientra dopo un periodo buio. La luce però non si vede. Sembra si sia persa la bussola e la terra dello scudetto si allontana. L'unione fa la forza, Ibrahimovic non fa la differenza. Le ultime due uscite del leader indiscusso del Diavolo sono apparse sottotono, si spera che accada qualcosa che non dipenderà dal proprio destino. Bisognerà leggere il disegno di qualcun altro, bisognerà vincere. Da applausi il sostegno che la curva continua ad attribuire ad una squadra che non morirà anche grazie a loro.