Uno "scatto" di verità

Uno "scatto" di veritàMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 29 aprile 2012, 12:00Primo Piano
di Francesco Somma

Se ne sentono di cotte e di crude, tutte condite da una rabbia comprensibile e giustificata, ma anche da colpe più o meno gravi. Un campionato che sembrava finito ancor prima di cominciare, è sfuggito di mano, in maniera lenta e tutto sommato imprevedibile, ma forse per questo meno doloroso. Perché nei più pessimisti, il demone della rassegnazione si è fatto vivo già da settimane, ed ha già bussato alla porta degli ottimisti cronici, onorevolmente duri a morire. L’inerzia del campionato dice Juventus, senza mezzi termini, per ragioni che a destra e a manca sono già state ampiamente individuate, ma che a nostro avviso – come abbiamo già sottolineato – sono assimilabili ad un’unica parolina: fame. La Juve è davanti perché piena zeppa di giocatori che vogliono vincere. Finalmente. Una voglia costante, regina di ogni motivazione e valevole a vendere cara la pelle sempre, comunque e contro chiunque. E’ così che si spiega l’imbattibilità dei nostri rivali: un dato forte, come e più di tutti gli altri, ma malgrado tutto insufficiente a spiegare l’attuale situazione di classifica, che è tale solamente per il crollo rossonero.

La Juve ha inseguito con caparbietà e senza mai mollare un colpo, ma si è ritrovata in due tappe oltre un Milan che si è lasciato superare. In preda alle scelte discutibili del suo tecnico, in preda ad un nervosismo e una sfiducia a dir poco inediti dalle parti di Milanello. In preda, per l’ennesimo anno e più di ogni cosa, ad una condizione fisica deprimente. Abbiamo ancora davanti agli occhi il Milan trafelante ed affannato, capace di regalare 4 punti a Bologna e Fiorentina e battere il Genoa per il rotto della cuffia. E’ questo il Milan che sta perdendo lo Scudetto: un Milan stanco, molle e senza ossigeno, al lavoro dal cuore dell’estate per non fallire la Supercoppa Italiana, e di conseguenza – purtroppo sì, di conseguenza – stremato alla meta. Ferma restando la discutibilità di molte scelte di Massimiliano Allegri, non è al tecnico che si possono imputare la staticità e gli affanni di questo periodo. Ed è solamente questo, evidentemente, il fardello del Milan sul rettilineo finale. L’unico che conta, l’unico da non fallire…