La goccia che fa vincere il campionato

La goccia che fa vincere il campionatoMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 30 aprile 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Specchia

La lotta a distanza continua. MilanNews seguirà insieme a voi fino alla fine la volata scudetto, per questo mi trovo a raccontare quanto visto al Silvio Piola. La Juventus di Antonio Conte è squadra. Camaleontica come in tutta la stagione la Vecchia Signora cambia pelle a partita in corso e fa del trasformismo tattico un credo rilevante per sorprendere gli avversari. Parte con un 4-3-3 per scivolare in un sempre aggressivo 3-5-2. La cornice di pubblico del derby testimonia quanto raccontato da Conte alla vigilia: "Sarà la sfida più difficile della stagione". Corsa, corsa e ancora corsa. Non avevo mai visto Borriello rincorrere un avversario per 30 metri. Avevo visto Pirlo così determinante, Allegri invece? Con il senno di poi troppo facile parlare, basta rivangare la cessione del più forte centrocampista italiano della storia del calcio ad una diretta concorrente.

Quando vedi da vicino illuminare Andrea da Brescia allora proprio non puoi e devi… Ricordi di un campione che continua ad essere, che sbaglia il primo appoggio al minuto 83 dopo n verticalizzazioni al bacio, carezza e abbraccio. La Juve non è solo Pirlo, ma al Milan qualità in mezzo al campo manca eccome. Le parole di Vidal nel dopo gara avallano la tesi: "E' il nostro leader, la nostra guida". Regalare a parametro zero un giocatore che l'anno scorso è stato praticamente sempre fermo e dunque freschissimo alla Juve non mi fa dormire. Se si sottolinea spesso e giustamente l'acquisto di Nocerino, va evidenziata in negativo la cessione del metronomo. Risvegliandomi dall'incubo osservo un team compatto che prima del fischio di inizio dell'arbitro scambia abbracci fraterni che sanno di promessa: "Ragazzi, vinciamo questo scudetto che sa di miracoloso". Uno 0-4 di prepotenza su una squadra che tre giorni fa sconfisse la Lazio terza forza del campionato. Ora è davvero dura, pensare agli infortuni utilizzandoli come scusanti è fuori luogo. Se la Juventus rigenera nell'ordine Barzagli, Bonucci, Giaccherini, Vucinic, De Ceglie e Borriello un motivo ci sarà? Con i nomi non si vince, con la fame (e un Pirlo in più) probabilmente sì.