A voi, eterni insoddisfatti

A voi, eterni insoddisfattiMilanNews.it
mercoledì 2 maggio 2012, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.

In questi anni, ad un certo punto della carriera, è toccato anche ai più grandi giocatori  di suscitare malumori e borbottii o a spingere a qualche fischio i tifosi del Milan. San Siro è riuscito a scaricare campioni come Albertini, Boban e Bierhoff. Perfino Rui Costa, un formidabile campione, ha suscitato, a volte, l’incredibile irritazione dei fans milanisti. A Seedorf, eroe di questo secolo di successi, decisivo anche nel finale dello scorso campionato, uno dei campioni più totali della storia rossonera, è spesso nel mirino delle tribune, anche magari quando i tecnici gli chiedono di sacrificarsi sulla fascia. Come chiedere a Raffaello di tinteggiare una cantina …
Adesso tutti a rimpiangere Pirlo, magari anche quelli che lo avevano considerato troppo lento per il Milan attuale ringraziandolo solo con un tiepidissimo applauso sul tappeto rosso di San Siro nel giorno della festa per lo Scudetto numero 18. Come se non fosse uno dei più celebrati centrocampisti del mondo!
Ora sembra che l’obiettivo più di moda sia diventato Massimiliano Allegri. Abbiamo visto passare i più grandi allenatori da Gipo Viani a Rocco, da Liedholm a Sacchi, da Capello a Ancelotti. Sembrava che tutto finisse ma il Milan ha continuato a vincere. Questo accadrà anche quando Allegri lascerà la panchina rossonera quindi siamo sereni nel giudizio del tecnico di Livorno.
Colpe? Certo, come tutti gli uomini che devono decidere.

Un errore, secondo me il più grave di questa stagione, lo ha ammesso sia lui che la Società. Quello di aver schierato Thiago Silva (e Ibrahimovic aggiungo io) nel match di Coppa Italia e soprattutto avere insistito sul brasiliano nella successiva partita contro la Roma. Argomento già conosciuto, già da me più volte ribadito, trito e ritrito come una Tartare, quindi passiamo oltre.
Mi auguro, per il futuro, che Allegri opti a centrocampo per giocatori dalla maggior qualità, con piedi da dolce stil novo, soprattutto negli incontri casalinghi dove qualche volta, con le difese chiuse ed in mezzo con un affollamento che ricorda la piazza di Djemna el Fna a Marrakesch nei giorni di mercato sono fondamentali lanci precisi e rapidi più che la corsa. In questo senso le voci dell’acquisto di un buon giocatore come Mudingayi del Bologna, ma certamente un altro centrocampista di quantità più che di qualità, non vengono incontro al desiderio di molti tifosi rossoneri che bramano in campo nuovi figli del Musagete di Lisbona, di Kakà e dei lontani ma sempre vicini nella memoria, Rivera e Schiaffino.
Detto questo, cerchiamo di apprezzare un tecnico che ci ha garantirà più di 160 punti in due stagioni, che, se ripetuti da lui o dai prossimi suoi colleghi nei prossimi anni,  sulla panchina del Milan, significheranno un primo o un secondo posto. Ha saputo gestire uno spogliatoio, ricco di grandi giocatori, non esita a prendere decisioni scomode a volte perfino clamorose, riesce a ottimizzare gli acquisti di un Club più attento che mai all’aspetto economico del mercato. Sta gestendo il delicato passaggio tra il Milan dei grandi campioni ed il nuovo ambizioso gruppo che li vuole imitare. Sul piano dialettico, poi,  non ha paura di affrontare le questioni più spinose, per difendere il suo lavoro e quello dei suoi giocatori. Per quanto riguarda il gioco, dobbiamo abituarci, ma non troppo però, ad un Milan meno classico e più nevrile, ma siamo sicuri che se gli venissero proposti giocatori eleganti (speriamo !!!), saprebbe adattarli ai suoi schemi, che hanno regalato uno Scudetto e, per ora,un secondo posto  con tanti rimpianti e quasi tutti non imputabili al Club, ai suoi giocatori e soprattutto al suo tecnico.