Mani nei capelli: la foresta oscura e la voglia di non svegliarsi...

Mani nei capelli: la foresta oscura e la voglia di non svegliarsi...MilanNews.it
© foto di Markus Ulmer
lunedì 7 maggio 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Specchia

Con le mani nei capelli. Minuto 5 e Vucinic invita i tifosi del Milan a mettersi le mani sul capo. Uno a zero per la Vecchia Signora e già si assapora aria di tricolore. Passano altri sei minuti e qualche chilometro più in là i rossoneri rimettono le mani tra i capelli. Dal cinque maggio al sei maggio. Ibrahimovic non approfitta dell'assist di Robinho e sbaglia da pochissimi passi. Incredibile. Tutti con le mani in testa: Bonera si addormenta e al 14esimo minuto tiene in gioco chiunque in area di rigore indossi la maglia nerazzurra. Gol di Milito. Gol di Vucinic e gol di Milito. Mani nei capelli. La partita si surriscalda e Samuel calcia la gamba di Robinho, sarebbe rosso, sarebbe. Mani in testa. Cartellino nero a lui e a Rizzoli che di li a poco perderà la bussola, il coltellino svizzero e la tenda. Scene mai viste. Un componente della panchina dell'Inter trattiene la sfera per rallentare la rimessa in gioco dei rossoneri e litiga con Biinho. Ci si può credere solo se i propri occhi hanno visto. Il surreale. Il clima diventa come nelle favole tristi dove la foresta buia ha un nome: San Siro e la maga cattiva e vecchia come la Vecchia Signora prepara l'incantesimo per scucire lo scudetto a distanza. Mani nei capelli. Calcio di rigore inventato per il Milan. Si potrebbe pensare che… invece. Pari di Ibra che batte Julio Cesar prima con la lingua e poi con la tecnica. "Mi sa proprio che il pallone è entrato": ironizza lo svedese dopo che il portiere aveva provato a incutere timore allo svedese. La prima frazione si chiude con il fenomeno della panchina dell'Inter (lo stesso del diverbio con Robinho) che, dall'alto della sua età anziché stemperare i toni si dirige verso il brasiliano per fomentare la tensione… Mani in testa per molto tempo. La ripresa si apre con la magia di Zlatan da Malmoe che come per magia deposita ancora alle spalle del brasiliano. Tocco sotto, e non si tratta di una "grattata" scaramantica ma di un cucchiaino che mette il punto del sorpasso. Momentaneo. Mani in testa, a Trieste è sempre uno a zero (si capisce che il gol di Vucinic è fuorigioco). Mani nei capelli. Rizzoli, dopo aver miracolosamente visto che la palla non era entrata su colpo di testa di Cambiasso nel primo tempo, non vede un rigore netto per fallo di Muntari su Samuel. Meglio così, anche perché poco dopo concede con molta generosità un fallo di Abate su Milito. Due a due mani in testa. Si percepisce che l'incantesimo della Vecchia Signora sta facendo effetto. La tripletta dell'ultimo bidone d'oro e la sassata all'incrocio dei pali di Maicon amplificano la gioia di Trieste. Mani nei capelli: Juventini che esultano per gol dei nerazzurri. La magia del calcio. Intanto il secondo gol dei bianconeri significa meritatissimo scudetto per Antonio Conte che ha dato un' impronta alla squadra. Mani nei capelli. Il Milan passa dal potenziale "triplete" allo "zeru titoli". Dalla gioia, alla resa in casa dei nerazzurri per consegnare lo scudetto ai bianconeri: Mani nei capelli. E gli sfotto a fine gara in una foresta nerazzurra. Mani nei capelli. Ora Allegri…?

Twitter: @FSpecchia