Game Over

Game OverMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 12 maggio 2012, 21:40News
di Antonio Vitiello
fonte di Marilena Albergo per Sportitalia

Game over, due parole per chiudere un’avventura durata 13 anni, due parole per congedarsi, tra gli applausi di tutti, e dire arrivederci Milan. La speranza di Gattuso, adesso, è di aver fatto la scelta giusta, perché la voglia di giocare è ancora tanta e in rossonero, Rino, si sentiva ormai una mascotte: "Ringrazio la Società per quello che è stato fatto. Ho visto che alcuni miei compagni si son fatti da parte. Insieme alla mia famiglia vedremo cosa fare. Si è chiuso il ciclo degli olandesi, di Maldini, Costacurta. Ho vissuto quell'epoca e a loro devo dire grazie. Spero che questa cosa continui: spero che continua l'educazione nello spogliatoio. Dentro di me sentivo il bisogno di laciare, così come ha fatto lo zoccolo duro della squadra. Non mi voglio sentire un peso, la società non mi ha fatto sentire tale". Nesta, Seedorf, Inzaghi, Zambrotta, Van Bommel, tanti campioni che lasciano il Milan, ma secondo Rino questo non è un fuggi fuggi generale, è questione di scelte. Un messaggio ai tifosi: "Questo non è un fuggi fuggi generale. Quando hai dato tanto fai delle scelte. Io non potevo più dare niente a livello calcistico.

Mi sentivo vuoto dentro, non un battagliero. Mi sentivo che non potevo dare più qualcosa a questa società, anche se fino a qualche mese fa pensavo di non poter più scendere in campo. Però, grazie a Dio e alla mia caparbietà, tutto è cambiato: quindi ho cambiato idea. Penso di aver dato tutto" . E se Ancelotti è stato l’allenatore più amato dal numero otto rossonero, Allegri è stato colui che non l’ha mai abbandonato, fuori e dentro al campo, in una stagione colma di difficoltà. Gattuso ringrazia tutti, adesso è il momento di guardare avanti e il futuro per il momento è a Coverciano, dove proverà a prendere il patentino da allenatore. Poi si vedrà, ma Ringhio un sogno c’è l’ha: Un'ultima domanda sul futuro: "Il mio sogno è indossare la maglia dei Glasgow: ora però c'è una brutta situazione. Non è una questione di soldi. Sono andato via a 19 anni dalla Salernitana. Mi son fatto conoscere grazie al Glasgow: ci son diversi casini là a livello economico. Penso sarebbe una scelta di cuore e bella. Voglio partire da dove sono partito". Infine una speranza, quella di vedere sempre un Milan competitivo, e un monito a chi resta: quando si indossa questa maglia bisogna vincere ma soprattutto avere valori, proprio come ha dimostrato lui stesso in questi 13 anni in rossonero.