Fine di un'era fra applausi e lacrime

Fine di un'era fra applausi e lacrimeMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA
lunedì 14 maggio 2012, 01:19Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il popolo rossonero saluta con affetto e commozione i campioni che lasciano il Milan e SuperPippo si regala l'addio perfetto a modo suo, con un gol decisivo sotto la Sud!

Pomeriggio emozionante e commovente quello vissuto a San Siro nell'ultima partita di un campionato finito in modo malinconico e non solo perchè la partita contro il Novara è stata l'ultima giocata con lo scudetto sul petto; questa volta non è finito solo un campionato, non si è conclusa solo una stagione, ma un'intera era della storia rossonera, con l'addio a tre campioni straordinari come Gattuso, Inzaghi e Nesta, più altri come Zambrotta, Van Bommel e Roma. Il Milan deve voltare pagina e non sarà facile, perchè sul campo e nello spogliatoio questi campioni lasciano un vuoto enorme e nel cuore dei tifosi lasciano un ricordo indelebile. Ovviamente la partita aveva poco da dire e poco ha detto, visto che si affrontavano una squadra già retrocessa e una già sicura della sua onorevole seconda posizione in classifica e rassegnata a cedere lo scudetto che portava sul petto, ma è chiaro che il minuto 37 della ripresa resterà per sempre scolpito nella memoria e nel cuore di molti, perchè SuperPippo ha pensato bene di concludere una carriera da favola in maglia rossonera con il classico lieto fine, che per lui non poteva che essere un gol sotto la Sud, per poi scatenarsi nella classica esultanza sfrenata che ci siamo goduti tante volte in questi anni, anche e soprattutto in occasioni più importanti. Questo gol non vale una Champions, o un Mondiale per club, o una Supercoppa europea, o uno scudetto o un derby o un risultato importante, ma ha un altissimo valore simbolico e ha reso perfetta una giornata malinconica, struggente, commovente, in cui applausi e lacrime si sono alternati e accavallati e il cuore ha sofferto ma si è anche riempito di sensazioni ed emozioni uniche e speciali. Peccato che ancora una volta siano stati pochi i tifosi che hanno voluto raggiungere San Siro per rivolgere il saluto e i dovuti ringraziamenti agli straordinari giocatori che hanno indossato per l'ultima volta la maglia rossonera; un evento del genere avrebbe meritato il "tutto esaurito", indipendentemente dalla partita, perchè per una volta le emozioni dovevavo prevalere sul calcio giocato che in questo caso aveva poco significato, ma ormai l'andazzo è questo è sarà difficile rivedere San Siro pieno, se non per pochi "eventi" e anche in questo senso forse è finita un'era irripetibile e molti si stanno arrendendo allo sterile calcio televisivo che non ti dà le stesse emozioni che vivi allo stadio.

Allegri concede la giusta passerella agli eroi che danno l'addio alla maglia rossonera, lasciando da parte eventuali polemiche o attriti che possono esserci stati in questi mesi tribolati e pieni di problemi; questa è una festa, triste e malinconica ma pur sempre una festa e bisogna rendere i giusti onori a chi ha fatto la storia del Milan in quest ultimo decennio. Gattuso e Zambrotta titolari, Inzaghi e Nesta in panchina, Van Bommel nemmeno convocato per problemi alla schiena; a centrocampo insieme a Ringhio ci sono Aquilani (anche lui molto probabilmente all'ultima partita in rossonero) e Seedorf, in difesa la coppia centrale è composta da Mexes e Yepes, con Mesbah a sinistra (Amelia in porta al posto dell'infortunato Abbiati) e in attacco ci sono Ibrahimovic e Cassano con Boateng trequartista. Per una volta, però, formazioni, tattiche e schemi contano poco e le attenzioni sono tutte per i giocatori che in questa settimana hanno annunciato il loro addio; è stata una settimana choccante, perchè siamo passati dal giocarci le residue speranze scudetto in un derby, all'improvvisa smobilitazione e sapere di dover dire addio (calcisticamente parlando) a tre colonne portanti del Milan che in questi ultimi dieci anni abbondanti ha vinto tutto e ripetutamente è stato davvero un colpo al cuore. Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato ed era ormai imminente, ma a volte ci si illude che certe cose possano durare per sempre. Fin dal momento del riscaldamento ci sono applausi e cori che partono dalla curva, mentre il tabellone contribuisce ad emozionarci proponendo filmati con i momenti più belli della carriera in rossonero dei giocatori che sono all'ultima esibizione davanti ai loro tifosi. Ovviamente la Curva Sud ha preparato un omaggio a modo suo, ovvero tre grandi stendardi che riproducono le tre maglie di Gattuso, Pippo e Nesta, con in mezzo i simboli della curva e del Milan e tutte le bandiere solitamente in transenna spostate in alto; sulla balaustra viene esposto lo striscione "TANTA VOGLIA, IMPEGNO, SACRIFICIO E SUDORE - PROTAGONISTI DELLE NOSTRE GRANDI VITTORIE - GRAZIE DI CUORE!". Contrariamente a quanto previsto, non sono quattro i senatori che vengono celebrati, ma solo tre, perchè Seedorf non ha ancora deciso cosa fare, addirittura si parla di un rinnovo e, infatti, rimane in disparte durante i momenti dedicati a chi parte, anche se ci sono tanti cori anche per lui. Gattuso aveva promesso che non avrebbe pianto, ma nel bel mezzo del riscaldamento, mentre il tabellone gli dedica un filmato, non regge più all'emozione, scoppia in lacrime e viene sepolto dall'abbraccio consolatorio di tutti i compagni e dai cori dei tifosi. Tanta commozione, occhi lucidi e cuori in subbuglio anche sugli spalti, perchè questo è un pomeriggio davvero particolare.

Ovviamente la concentrazione non può essere quella dei giorni migliori, le emozioni prendono il sopravvento e il Milan gioca male, anzi quasi non gioca il primo tempo, mentre il Novara lo interpreta bene, mette in difficoltà i rossoneri e non ci sta a fare il semplice sparring partner condannato alla sconfitta per non rovinare la festa. Anche nell'ultima partita non può mancare l'ennesimo infortunio, una distorsione alla caviglia che fa durare solo undici minuti la partita di Boateng, sostituito da Flamini e questo è l'emblema di una stagione finita male anche e soprattutto per i troppi e gravi infortuni. Poco dopo arriva il gol del vantaggio del Novara, realizzato da Garcia, che sfrutta lo spazio lasciatogli da una difesa distratta ed immobile per segnare un gol prestigioso nella "Scala del calcio". Il Novara accarezza il sogno del secondo successo stagionale a San Siro (dopo quello sull'Inter), che nobiliterebbe una stagione amara per la retrocessione e gli uomini di Tesser continuano a giocare bene, ad attaccare e a sfiorare il raddoppio in più di un'occasione, sfruttando le amnesie della retroguardia rossonera che ha in Mexes il suo anello debole e in Yepes il baluardo che non si vuole arrendere; il Milan replica con un tiro sul fondo di Zambrotta e con Aquilani che, proprio allo scadere, si divora un gol già fatto, spedendo incredibilmente a lato dalla linea di porta, roba da far invidia a Robinho in versione "sciagura". Un primo tempo deludente per un Milan distratto da altri pensieri e sopraffatto dal rimpianto per una stagione chiusa negativamente dopo essere stato in corsa a lungo su tutti i fronti, ma la gente quasi non se ne accorge, perchè ha occhi e attenzioni solo per loro, per i giocatori che da domani non vedrà più e che riempie di attenzioni e di "coccole".

Nella ripresa il Milan è più convinto e determinato, perchè vuole evitare l'amara sconfitta casalinga in un giorno così speciale; Seedorf sfiora il palo su punizione, Ibra si risveglia dal torpore e costringe Fontana alla difficile deviazione in angolo con un maligno tiro dalla distanza, Cassano ispira Flamini che si inserisce alla perfezione e realizza il gol del pareggio lasciandosi definitivamente alle spalle tanti mesi bui per colpa di un grave infortunio che l'ha tenuto fuori praticamente per l'intera stagione. San Siro può finalmente esultare ed emozionarsi anche per un gol e il Milan prova a cercare la vittoria; il più motivato sembra Seedorf, che tira sull'esterno della rete da pochi passi al termine di un'iniziativa personale, ma anche il Novara non si arrende e sfrutta lo sbilanciamento del Milan (alla ricerca del gol vittoria) per colpire in contropiede (particolarmente pericoloso quello di Rigoni). Arriva il momento delle sostituzioni tanto attese, perchè riguardano due dei festeggiati eccellenti: entra Pippo al posto di Cassano e il boato di San Siro (o di ciò che ne resta, visto lo scarso pubblico) è quello dei giorni migliori; entra anche Nesta per Aquilani e nel frattempo tutti giocano per cercare di far segnare Inzaghi; sembra un'impresa impossibile perchè il Novara si difende con ordine e attenzione, ma SuperPippo ha troppa voglia di chiudere in modo magico la sua favolosa storia d'amore con il Milan e i suoi tifosi e l'azione dell'apoteosi è l'emblema di questi anni di gioie e trionfi e ci riporta indietro nel tempo, visto il nome dei protagonisti: Gattuso appoggia per Seedorf che avanza, alza la testa. vede e serve in verticale Inzaghi con un assist delizioso; Pippo stoppa di petto, si allarga e infila in rete con un pallonetto, per poi correre verso l'angolo ad esultare come un pazzo e venir sommerso dall'abbraccio dei compagni, mentre sugli spalti è delirio puro. Scene viste e vissute molte volte anche in occasioni più importanti, ma l'espressione incredula e quasi sofferente di Inzaghi dimostra che si tratta davvero di un momento bellissimo ed emozionante, che forse nemmeno lui pensava di poter vivere. Oltretutto si tratta del gol decisivo che regala la vittoria al Milan, un modo per chiudere in bellezza un campionato, una stagione e un'intera era della storia rossonera.

Alla fine sono solo applausi e cori per chi ha deciso di chiudere la sua avventura nel Milan: i compagni rimangono a metà campo e lasciano la ribalta e l'onore della sfilata sotto la Sud ai vari Gattuso, Inzaghi e Nesta (e in curva compaiono nuovamente le gigantesche maglie con i loro nomi e numeri), ma anche a Roma, Van Bommel "in borghese" e Zambrotta; tante lacrime non solo per loro, ma anche per i compagni e per i tifosi, cori, applausi reciproci e le parole di Galliani al microfono, con tanto di targa per Inzaghi per la sua partita n° 300 con la maglia rossonera; intanto sul tabellone ripartono le immagini e si vedono coppe alzate, gol segnati, festeggiamenti, momenti felici e prodezze dei campioni che non vedremo più. Poi, piano piano, tutti lasciano il campo e tornano negli spogliatoi; rimane solo Pippo Inzaghi che prima viene sotto la curva a ricevere una targa e una maglietta da parte dei suoi tifosi più affezionati (quelli della Sud) e poi resta estasiato a guardare le immagini sul tabellone che lo riguardano; vorrebbe non uscire più da quel prato sul quale ha giocato tante volte con la passione genuina simile a quella di un bambino al parco e le celebrazioni proseguono con le inteviste di rito come "uomo partita" (per il gol vittoria ma non solo), mentre i tifosi sfollano lentamente dagli spalti; anche il popolo rossonero vorrebbe rimanere lì in eterno, perchè sa che che certi volti e certe maglie non li rivedrà più e sarebbe bello tornare indietro nel tempo e rivivere tante emozioni e tanti trionfi, ma la vita e il calcio continuano. Tante volte abbiamo detto che i giocatori passano ma il Milan resta, però in questi anni abbiamo imparato ad apprezzare ed amare giocatori davvero unici e speciali, con i quali abbiamo condiviso momenti fantastici ed indimenticabili e per questo dir loro addio è molto doloroso e difficile. Un ultimo sguardo al prato di San Siro (anche quello lo vediamo per l'ultima volta, perchè dalla prossima stagione sarà semisintetico), un'ultima occhiata verso SuperPippo ancora impegnato nelle interviste e poi via verso casa, con il groppo in gola, il magone e tanta tristezza nel cuore, ma anche con l'orgoglio di aver avuto in squadra grandi giocatori e grandi uomini, persone speciali e uniche che ci hanno regalato grandi soddisfazioni. Grazie Pippo, grazie Ringhio, grazie Sandro e grazie anche a tutti gli altri; grazie di tutto, resterete sempre nei nostri cuori rossoneri; vi abbiamo appena salutato, ma abbiamo già nostalgia di voi e farà un certo effetto d'ora in poi non vedervi più con quella maglia rossonera che avete contribuito a rendere sempre più gloriosa!