Emozioni Pippo: "Ecco i miei rimpianti più grossi. Ho chiuso in bellezza con il mio marchio di fabbrica"

Pippo Inzaghi non è mai stato uno che ha amato parlare a parole, ha sempre preferito farlo sul campo con i gol proprio come successo ieri pomeriggio contro il Novara. Il bomber piacentino, nel post partita, ha parlato così ai nostri microfoni e a quelli degli altri colleghi: “Il destino l’ha voluta così: l’ultima partita in Champions League a San Siro, contro il Real con doppietta e il record. L’ultima in campionato con la 300ma con il Milan e con gol. Forse è giusto smettere perché cosa si può chiedere di più alla vita? Dall’altro punto di vista c’è che mi sento ancora bene e usato nel giusto modo credo di poter fare ancora qualcosa e dare tanto a questo sport. In questi giorni rifletterò e deciderò. Sono ubriaco di felicità per quello che mi è successo, mi dispero se penso di dover smettere di fare un lavoro fantastico. Oggi si sa che vanno via non grandissimi giocatori, ma grandissimi uomini. Abbiamo la fortuna che Ambrosini resta, che è uno di noi, in più ci sono giocatori importanti come Ibra, Cassano e Thiago Silva che dovranno raccogliere la nostra eredità e mi aspetto molto da loro. Io dico che non aver passione facendo un gioco, che diventa il tuo lavoro, non esiste.

Io ho lavorato anche sabato da solo per giocare oggi e per far gol. Mia mamma mi guardava e mi diceva che ero un pazzo e c’ha ragione ma io volevo fare gol. Ibra è un grande amico che sento 3-4 volte al giorno e c’è un feeling stratosferico. Questo è un grosso rimpianto, quello di non aver potuto giocare con lui e con Cassano. Mi sarei divertito. Non è stato un gol facile. L’attacco alla linea difensiva, lo scatto sul filo del fuorigioco, due tocchi e gol. Ho finito col mio marchio di fabbrica e penso che meglio di così non poteva andare”.