Vacilla la grande legge dei bomber...

Vacilla la grande legge dei bomber...MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
martedì 15 maggio 2012, 08:00Primo Piano
di Luca Fede

L'essenza dello sport più popolare del mondo, il calcio, è il gol: questo è quello che spinge i direttori sportivi di tutte le squadre del mondo a cercare il "bomber", quel giocatore capace di trascinare la squadra a suon di reti nella speranza di raggiungere gli obiettivi prefissati di una stagione. Eppure, la "legge dei bomber" non sembra più essere la dominatrice nel calcio moderno, dove tutto sembra fondarsi sulle preparazioni atletiche e sulla corsa più che sulle grandi individualità. Quindi, mentre in passato poteva bastare avere in rosa l'uomo dai 30 gol stagionali per alzare dei trofei in cielo, adesso potrebbe non essere sufficiente, e per rendersene conto, bisogna solo guardarsi intorno: in Italia le "magie"di Zlatan Ibrahimovic, autore di 35 reti in 43 partite, non sono bastate per permettere al suo Milan di vincere lo Scudetto, finito nelle mani di Del Piero e compagni, che in rosa non presentano un attacante di peso. Messi, con tutte le sue 50 perle stagionali in Liga, è stato costretto ad inchinarsi al Real Madrid del grande rivale Cristiano Ronaldo, campione di Spagna dopo 3 stagioni di astinenza e di dominio catalano. Inutili le 27 reti di Wayne Rooney in Premier League, vinta dai cugini del Manchester City all'ultimo respiro, tanto quanto le 30 di van Persie che,quanto meno, son bastate al suo Arsenal per garantirsi una poltrona della prossima edizione della Champions League.

E ancora, i 29 in Bundesliga dell'ex rossonero Huntelaar e i 26 di Mario Gomez non hanno ostacolato la cavalcata trionfale del Borussia Dortmund, campione di Germania per la seconda volta consecutiva. Neanche a Carletto potrebbero servire le 21 reti di Nené per vincere il campionato alla sua prima stagione sulla panchina del Psg, considerato che basterà un solo punto al Montpellier per vincere la sua prima Ligue1 della storia. E'sempre bello poter contare su attaccanti capaci di segnare tanto e con continuità, ma i grandi presidenti del calcio sono avvisati: spendere valanghe di milioni per un "bomber" potrebbe non essere più la giusta strategia per portare il proprio popolo al trionfo.