Restano sulla stessa lunghezza d'onda

Restano sulla stessa lunghezza d'ondaMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
domenica 27 maggio 2012, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Prima Ibra poi Thiago, con un unico comune denominatore: entrambi vogliono restare e sposare ancora i colori rossoneri. I rumours delle ultime settimane hanno risollevato fantasmi infausti per i tifosi milanisti, andando a rivivere similitudini con le illustri cessioni di Shevchenko e Kakà. Questa volta le cose andranno probabilmente in maniera diversa. Massimiliano Allegri è parso assolutamente fiducioso nel mantenere i suoi due fuoriclasse, ma sono soprattutto le parole dei diretti interessati ad infondere di tranquillità tutto l'ambiente. Lo svedese aveva lasciato aperta una porticina, invocando il classico "tutto può succedere", ma l'agente Mino Raiola, anche per volontà dello stesso Zlatan, ha ribadito in maniera cristallina che il suo assistito desidera rimanere al Milan. Thiago Silva, l'"accerchiato" dalle maxi offerte europee, è stato ancora più convincente del bomber di Malmoe, fugando i residui dubbi ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport": "Ho avuto la conferma che per il Milan sono fondamentale e incedibile. Tentato da una nuova esperienza? Assolutamente no.

Sono felice al Milan e voglio restare. Ho parlato con Galliani prima di partire per Amburgo, mi ha detto 'Stai tranquillo che tu da qui non ti muovi'. Lo sa qual è stata la mia risposta? Non vedo perché dovrei preoccuparmi. Il Milan è casa mia e il resto per me sono solo chiacchiere". Come però appare scontato, sia il brasiliano che lo svedese, oltre a voler rimanere a Milano, vogliono vincere. Per vincere servono rinforzi, come lasciato intuire prima da Ibra con la storia dei cinque innesti, come confermato poi dallo stesso Thiago con le parole alla "Rosea": "Io e Zlatan ragioniamo alla stessa maniera: tutti e due siamo venuti in questa squadra per vincere e restiamo per lo stesso motivo. Il Milan è già competitivo, però l'ultimo campionato ha dimostrato che per arrivare davanti agli altri c'è bisogno di altri innesti di qualità". Dichiarazioni ineccepibili quelle del capitano della Seleçao, conscio che, per competere ad altissimi livelli, questa rosa necessita di qualche ritocco. Nessuno chiede top player da 40 milioni, neanche i sopracitati Ibrahimovic e Thiago Silva, ma il Diavolo deve assolutamente investire su qualche nome di prospettiva utile sia all'immediato che al futuro: oltre ai già ufficializzati Montolivo, Traoré e Rafael, serviranno un centrale (Acerbi è in pole), un paio di centrocampisti e magari un terzino...