Thiago horror Silva, Fort Apache Milan: una giovane colonna si erge in aiuto. Dopo Merkel anche Dìdac? Pensateci su...

Thiago horror Silva, Fort Apache Milan: una giovane colonna si erge in aiuto. Dopo Merkel anche Dìdac? Pensateci su...
martedì 5 giugno 2012, 00:00Editoriale
di Matteo Calcagni

Spettri, spauracchi e via discorrendo: ormai le menti dei sostenitori rossoneri sono preda di fastidiose reminiscenze. Gli assalti per Thiago Silva sono ormai diventati di ordine pubblico e, con somma amarezza, il Milan non sembra poi così sicuro di voler resistere. Prima il Manchester City, poi il Paris Saint-Germain e ora il Barcellona. Già, il Barcellona, proprio il club a cui il Diavolo dovrebbe evitare di cedere il suo campione. Se le ambizioni rossonere vivono anche di sogni europei, e non solo di rivalsa in campo italico, consegnare un tale diamante ai catalani chiuderebbe le porte a qualsiasi residua speranza. Con un Thiago Silva in più, anche senza un condottiero come Guardiola, il Barça eliminerebbe i suoi residui difetti e/o punti deboli, garantendosi una spaventosa egemonia internazionale per almeno 4/5 anni. Eppure tutti gli indizi sembrano portare a quest'ultima e frustrante soluzione, nonostante i "no" e le varie rassicurazioni di Adriano Galliani. Massimiliano Allegri, sebbene convinto che il brasiliano resterà al suo posto, ha lasciato aperto un piccolo grande spiraglio, pronunciando quel 99.9% che diventò famoso nell'operazione Ibrahimovic. Ma qual'è la cosa peggiore in tutto questo? Il fatto che il Milan non è solito reinvestire in toto le somme provenienti dalle grandi cessioni: difficilmente Rosell metterà sul piatto cifre pari a quelle degli sceicchi e, visto lo "scotto" Fabregas, sembra da escludere un eventuale inserimento di Thiago Alcantara. Dedé del Vasco sembra l'opzione più probabile per la successione, ma gli altri 30 o più milioni che avanzeranno? Quel denaro sonante rischia di andare coprire parte del buco in bilancio, come accaduto tre anni or sono con la cessione di Ricardo Kakà. Un vero e proprio scenario da film horror quello che si sta profilando, con incerte possibilità di lieto fine.

Mentre avanza il pressing del Barcellona su Thiago Silva, è necessario porre la nostra attenzione su una notizia passata quasi in sordina. Il Milan potrebbe cedere Dìdac Vilà, il cui futuro sembra essere ancora in territorio iberico, questa volta al Valencia. I "pipistrelli", che venderanno a breve Jordi Alba al Barcellona, sono alla ricerca di un nuovo terzino sinistro: il ventiduenne catalano, autore di una grande stagione all'Espanyol, sembra il candidato numero uno per sostituire il nazionale spagnolo. La prima domanda è semplice: perchè il Milan dovrebbe lasciare andare Dìdac? E' vero che Allegri non l'ha mai utilizzato nei primi mesi del 2011, ma quest'ultima annata all'Estadi Cornellà-El Prat, come più volte ribadito e documentato dalla nostra Redazione, si è rivelata di altissimo livello e continuità. Visti i cronici problemi della corsia sinistra rossonera, priva di un vero padrone da anni, perchè mollare un potenziale titolare senza neanche provarlo nel precampionato? Questa operazione non sembra convincere neanche sotto il profilo economico: difficilmente il Valencia si spingerà oltre i 5/6 milioni di euro per il cartellino di Vilà, pagato dal Milan circa 3/4 milioni dall'Espanyol solo un anno fà. Una plusvalenza minima, se consideriamo l'età del giocaotore e le sue ottime prospettive: non è da escludere che, dopo una buona stagione al Mestalla (grazie anche al palcoscenico della Champions), il suo prezzo possa raddoppiare se non triplicare. In questo ipotetico ma non utopico scenario, in via Turati non potrebbero far altro che mangiarsi le mani. Dopo aver lasciato partire, a titolo definito, uno dei centrocampisti più promettenti del Settore Giovanile come Merkel, potrebbe ora profilarsi un bis veramente inspiegabile. Noi speriamo che Dìdac possa tornare al Milan e giocarci, diventando grande in rossonero e non con la maglia di altre big europee: una speranza che non è detto che coincida coi pensieri della società.

Mentre il "supermarket" Milan è assediato come il "Fort Apache" di John Ford, la Primavera di Dolcetti ha raggiunto con merito le semifinali di Final Eight Primavera. L'undici rossonero affronterà l'Inter mercoledì sera, nella speranza di cullare fino all'ultimo il sogno scudetto. Oltre a lodare i mattatori Comi e Ganz e la straordinaria sicurezza di Piscitelli, non possiamo non citare la sontuosa prestazione di Rodrigo Ely. Il centrale italo-brasiliano si è distinto in maniera strabiliante contro i bianconeri, dominando la scena e facendosi conoscere ai più. L'ex Gremio ha un enorme potenziale e le porte della prima squadra sono vicinissime: non è da escludere che il colosso diciottenne possa, anche nel breve periodo, diventare una colonna portante del Milan. La speranza è che questo ragazzo non venga però intrappolato nella ragnatela delle comproprietà, un'arma a doppio taglio per le grandi squadre, costrette spesso a racimolare fortune per riportare alla base i giovani prospetti.