Scatta il malcontento tra i top players: Galliani sempre più factotum

Scatta il malcontento tra i top players: Galliani sempre più factotum MilanNews.it
© foto di Markus Ulmer/PhotoViews
mercoledì 13 giugno 2012, 19:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Tra i vari "top players" della rosa milanista, e non solo fra loro, si è scatenato un evidente malcontento per la ventilata cessione di Thiago Silva. Il brasiliano non è solo il difensore più forte del mondo, ma è anche uno dei leader più carismatici dello spogliatoio milanista. Non si sono fatte attendere le sensazioni preoccupanti, più o meno dirette, da parte di alcuni autorevoli compagni del ventisettenne verdeoro. Il primo è stato Cassano che, in conferenza stampa, ha affrontato l'argomento senza peli sulla lingua: "Vendere Thiago è un delitto, senza di lui al massimo possiamo qualificarci per la Champions League". A seguire è arrivato Kevin-Prince Boteng che, tramite il suo profilo "Twitter" ufficiale, si è espresso in questa maniera: "Spero solo che Thiago Silva non se ne stia andando, perdere il miglior difensore al mondo sarebbe molto difficile". Zlatan Ibrahimovic non ha proferito parola, ma un membro del suo entourage, contattato da "RMC Sport" ha comunicato il malessere dell'attaccante svedese: "La partenza di Thiago Silva è stata una grossa perdita, potrebbe spingere Zlatan a lasciare il Milan". Una vera e propria reazione a catena, estesasi a macchia d'olio come un'emorragia.

Una cessione importante, come potrebbe essere quella di Thiago Silva, non porta soltanto nuova linfa alle casse societarie, e la dirigenza dovrebbe saperlo. L'umore dei grandi giocatori, quelli che nella partenza del brasiliano stanno vedendo sbiadire (o svanire) i sogni di gloria, rischia di condizionare pesantemente l'intero gruppo rossonero. Adriano Galliani, dopo la missione a Parigi, avrà un compito ancora più arduo: tenere a bada i campioni scontenti, portando risposte concrete e chiari programmi per il futuro. Qualora Thiago Silva fosse ceduto, nessuno storcerebbe esageratamente il naso se la cifra incassata fosse interamente reinvestita sul mercato, ma l'esperienza (e l'attuale buco in bilancio) ci insegna che difficilmente questo eventuale trasferimento sarà seguito da un massiccio intervento per rinforzare la squadra.