Berlusconi lancia un messaggio ai tifosi. Dalla rabbia per la rapina CIR al no per Thiago. Intanto il Milan punta ad acquisire San Siro: ecco la strategia

Berlusconi lancia un messaggio ai tifosi. Dalla rabbia per la rapina CIR al no per Thiago. Intanto il Milan punta ad acquisire San Siro: ecco la strategiaMilanNews.it
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lunedì 18 giugno 2012, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
Giornalista pubblicista, vice-direttore di MilanNews.it. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Redattore di TMW Magazine. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Inviato al seguito della squadra. Twitter:@PietroMazzara.

La telenovela Thiago Silva è finita con il lieto (?) fine della permanenza del giocatore al Milan per volontà di Silvio Berlusconi che ha deciso di rifiutare l’offerta del Paris Saint-Germain che, tra parti fisse e variabili, avrebbe sfondato il muro dei 50 milioni di euro. Un’operazione incredibile che avrebbe superato quella che portò Rio Ferdinand dal Leeds al Manchester United per l’allora cifra monstre e tutt’ora imbattuta, di 33 milioni di sterline. Ma com’è nata la trattativa per portare Thiago Silva al PSG? Tutto nasce dall’incontro avuto in sede tra Adriano Galliani e Roberto Mancini verso la metà di maggio quando il manager del Manchester City chiede la disponibilità da parte del club rossonero di vendere il brasiliano. Galliani gli chiede quanto l’ex interista fosse intenzionato a spendere per il centrale e alla risposta del Mancio (massimo 25 milioni di euro), il plenipotenziario rossonero gli ha fatto capire che non c’erano i presupposti per poter scendere a patti. Ma in queste ultime settimane, il titolo Mediaset in borsa ha subito dei bruschi cali con conseguente svalutazione delle azioni ed è qui che nasce l’idea di parlare con Leonardo di quello che poi, nei fatti, si è trasformata nel thriller di mercato di metà giugno. Il 29 maggio, dopo la puntata al Roland Garros per vedere Nadal contro Bolelli, si buttano le basi del trasferimento che poi prende corpo effettivamente martedì quando Galliani s’invola verso Parigi. Ma già lunedì sera, quando le bombe sparate dalla Francia avevano fatto vacillare il veliero rossonero, nel backstage di Studio Milan, il direttore di Milan Channel mi sussurra: “Ma lo escludiamo a prescindere un intervento del presidente?” come se qualcosa stesse già riecheggiando nell’aria. Poi, sappiamo tutti com’è andata a finire. Ciò non toglie che, economicamente, l’operazione di cedere Thiago era da fare per sanare i conti.

Le parole di Silvio Berlusconi a Sportitalia sono state importanti ma alcune di queste, a mio avviso, sono state tralasciate. Il numero uno di via Turati ha fatto riferimento, parlando della questione Thiago Silva, alla vicenda del Lodo Mondadori che ha costretto la sua famiglia a un esborso nei confronti di De Benedetti di 564 milioni di euro da versare in solido e che il cavaliere ha definito come “la rapina del millennio”. Parole pesanti che celano il dispiacere incondizionato da parte di Silvio Berlusconi di non poter investire tanto quanto vorrebbe nel Milan che, dopo la sua fuoriuscita dalla politica, sarebbe dovuto diventare la sua principale occasione. Senza il Lodo, probabilmente, il Milan avrebbe subito un processo di scorporo da Fininvest con l’apertura all’ingresso di nuovi azionisti per poter dare continuità d’investimenti sul mercato e maggiori introiti a bilancio che non gravassero su un solo azionista di maggioranza. Intanto spunta il piano rossonero per lo stadio di proprietà.

Il Milan punta a mantenere San Siro come sua casa sportiva ma, allo stesso tempo, vorrebbe far si che lo stadio costruito dal presidente milanista Piero Pirelli negli anni 30, diventi al 100% di sua proprietà con un’operazione assolutamente strepitosa. L’Inter vuole costruirsi uno stadio tutto nuovo ed è qui che nasce l’idea rossonera di stabilizzarsi a San Siro. “La mia previsione è che a Milano ci saranno due stadi: un San Siro messo a nuovo e uno stadio completamente nuovo. Noi, magari, resteremo a San Siro e l’Inter si farà la struttura nuova. Vediamo, vediamo”. Parole e musica di Adriano Galliani a Radio Sportiva venerdì ma qui entriamo nel dettaglio. Vi avevo detto che costruire uno stadio nuovo di zecca, da zero, oltre ai costi di costruzione comportava anche il pagamento alle casse comunali di oneri accessori per la costruzione di infrastrutture e trasporti per una cifra pari a circa il 25% del costo dell’erezione dello stadio. In zona a San Siro i lavori per la metropolitana sono già avviati da circa due anni e il consorzio San Siro 2000 sta mettendo in atto lavori di restaurazione dello stadio tali da poterlo far entrare nella categoria TOP della UEFA. Il contratto d’affitto scade nel 2016 ma non ci dovremmo stupire se, due domeniche al mese, tra qualche anno, San Siro avrà due soli colori…

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