Amelia: "L'offerta per Thiago era vera, Leo voleva anche Ibra. I senatori ci hanno insegnato tanto, ora tocca a noi"

Amelia: "L'offerta per Thiago era vera, Leo voleva anche Ibra. I senatori ci hanno insegnato tanto, ora tocca a noi"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 19 giugno 2012, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Marco Amelia, ospite a Radio Radio, ha spaziato su tanti argomenti relativi al Milan, dalla cessione mancata di Thiago Silva fino alla posizione di Ibrahimovic, passando anche per gli addii dei senatori: "La permanenza di Thiago basta e avanza, credo sia l'unico giocatore di cui il Milan non può fare a meno. Ibrahimovic? Anche lui è su quei livelli".

Sui rapporti tra Pato e Ibrahimovic: "Noi su questo ci facciamo tante risalte, perchè accade proprio il contrario rispetto a quello che si dice. Ibra è sempre stato molto vicino ad Alexandre, il problema è che Pato ha avuto qualche infortunio di troppo".

Sul possibile arrivo di Kakà? "Perchè no? E' un grandissimo giocatore, sappiamo quanto conta l'ambiente, Kakà forse oltre a qualche problema fisico, a Madrid sta trovando anche dei problemi ambientali. Vedremo, sappiamo che abbiamo una grande società e il più grande dirigente che è Galliani. Non l'ho conosciuto come compagno di squadra, non so cosa vorrà fare la società, ma il Milan, se vuol far tornare Kakà, sa quello che sta facendo".

Sugli addii dei senatori: "Abbiamo provato fino all'ultimo a convincere Nesta, il giorno più difficile non è stato quello della conferenza ma sarà quello del raduno, chissà... Tanti giocatori se ne sono andati, ma ci hanno fatto crescere. Sapevamo che avremmo dovuto prendere il loro posto, sappiamo quello che dobbiamo fare. Non siamo stati presi e buttati nello spogliatoio così, è una mentalità che viene tramandata nel tempo e ora tocca a noi".

Sul momento di difficoltà che sembra esserci da fuori: "Sinceramente non mi sembra, il momento di difficoltà ci sarebbe stato con la cessione di Thiago Silva, perchè i big si sarebbero alzati e avrebbero probabilmente chiesto di essere ceduti. Ibrahimovic resta? Io ne sono più che certo, poi quello che succede non lo so. Sarei stato preoccupato se Thiago fosse stato ceduto, ma non solo per Ibra, anche per gli altri top player. Sono sicuro che Zlatan voglia vincere con la maglia del Milan".

Sulla Juventus che si sta rinforzando: "La Juve ha grandi meriti, ma nello spogliatoio pensiamo che lo scudetto l'abbiamo perso noi. Il Milan credo sia davanti, ma ci sono dei piccoli particolari che vanno migliorati per dimostrare questo. Noi abbiamo perso lo scudetto perdendo con la Fiorentina e pareggiando col Bologna. Punti che ci potevano far stare davanti. Ha inciso la partita col Barcellona? Forse ci ha fatto scaricare la tensione, contro la Fiorentina nel primo tempo potevamo stare 2, 3 a 0, poi abbiamo preso il pareggio ad inizio ripresa. Il gol di Muntari? E' stato importantissimo, ma se fosse successo alla fine del campionato avrebbe avuto un'importanza più grande. I punti persi contro Fiorentina e Bologna sono stati più decisivi".

Sull'abilità dirigenziale di Galliani: "Sappiamo la sua bravura nelle trattative, anche nella mia che è stata molto difficile, visto che il primo anno ero arrivato in prestito. Poi sono passato definitivamente al Milan, in un'operazione che comprendeva anche Boateng. Abbiamo visto la sua abilità quando ha preso Ibrahimovic. Il presidente ripiana il bilancio a causa di errori di Galliani? Non voglio entrare in termini economici ma tecnici, il Milan da quando ha avuto Berlusconi e Galliani ha vinto più di tutte le altre".

Sulla trattativa Thiago Silva-PSG: "Posso dire che ho sentito Thiago, lui ha parlato con tutti noi. L'offerta è arrivata, abbiamo visto Leonardo a Milano nelle settimane precedenti. Lui ha cercato di portare sia Thiago che Ibra al PSG. Non ci si aspettava un'offerta del genere. 50 milioni? Sapevo anche qualcosa di più, la prima offerta era per entrambi i giocatori. Credo che se non ci fosse stato l'intervento di Berlusconi, Thiago sarebbe andato a Parigi. E' giusto che sia rimasto, perchè il Milan deve comprare e non vendere i grandi giocatori".

Sulla scelta di andare al Milan come dodicesimo: "Quella chiamata era sicuramente l'ultima per me, se avessi rifiutato Galliani avrebbe cercato un altro portiere. L'ho sfruttata subito, anche perchè fare 15/20 partite al Milan è molto importante. Al Milan è importante ogni singolo intervento e credo di aver fatto bene. Il Milan ora credo abbia fiducia nel mio ruolo".