Grinta, classe e rigore: l'Italia avanza sotto il segno del Noce, il Milan si gode il suo leader

Grinta, classe e rigore: l'Italia avanza sotto il segno del Noce, il Milan si gode il suo leaderMilanNews.it
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lunedì 25 giugno 2012, 10:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Italia-Inghilterra, minuto 80: Daniele De Rossi, arresosi per fastidi al nervo sciatico, lascia spazio ad Antonio Nocerino, alla sua seconda apparizione "europea" dopo i pochi secondi disputati contro la Spagna. Il ventisettenne napoletano viene schierato come mezzo sinistro, ruolo in cui si è definitvamente consacrato nell'ultima stagione al Milan. L'ex rosanero si mette subito in mostra, sfiorando la rete che avrebbe potuto chiudere la gara già al novantesimo: dopo uno splendido stop di mancino su lancio di Marchisio, il Noce fa partire un insidioso diagonale destro, deviato non senza affanni da Glen Johnson. Nei supplementari Antonio da tutto sé stesso, pressando gli avversari a tutto campo e buttandosi nello spazio con tempestivi inserimenti. Al 115' viene sfiorato il "Grosso-bis": Diamanti crossa dalla destra e Nocerino deposita di testa alle spalle di Hart. Urlo troncato in gola, visto lo sbandieramento del guardalinee per un giusto fuorigioco.  Il "killer instinct" continua anche dagli undici metri, quando il mediano campano si presenta sul dischetto per il quarto rigore.

Il bianconero Marchisio, come rivelato ai microfoni di "Rai Sport", ha rinunciato al tiro per un piccolo problema fisico, spianando probabilmente la strada al compagno di reparto milanista. Dopo l'errore di Ashley Young è quindi il turno di Antonio, freddissimo a trasformare il rigore del 3-2 con un letale interno destro che spiazza Joe Hart. Una grande, e ulteriore, dimostrazione di personalità per il centrocampista ex Palermo, consacrato e trasformato dopo la straordinaria annata al Diavolo. In via Turati questa prestazione avrà portato ulteriori sorrisi: il Noce non si è rivelato soltanto un centrocampista completo, ma anche un giocatore carismatico e freddo nei momenti clou. Caratteristiche che, dopo una sola stagione, lo hanno già eletto perno e leader indiscutibile dello spogliatoio milanista.