Ci vuole chiarezza!

Ci vuole chiarezza!MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 29 giugno 2012, 14:50Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il futuro del Milan è avvolto nel mistero, perchè non è chiaro il destino dei suoi top-players, un giorno confermati senza se e senza ma e il giorno dopo improvvisamente di nuovo sul mercato...

L'estate 2012 rischia di essere davvero rovente per i tifosi rossoneri e non solo per il caldo opprimente, visto che le voci di mercato continue e contraddittorie sui giocatori più forti e importanti della rosa stanno diventando più insopportabili dell'afa e degli anticicloni dai nomi fantasiosi. La "telenovela" Thiago Silva sembrava finita con il lieto fine e con la classica frase "...e vissero tutti felici e contenti!" e, invece, la (prevedibile, prevista e annunciata) richiesta di raddoppio dell'ingaggio per il campione brasiliano sembra aver riaperto piste di mercato che sembravano chiuse e cancellate definitivamente; il destino di Ibra è ancora incerto nonostante le dichiarazioni del giocatore che ha sempre detto di voler rimanere al Milan, ma che di fronte ad un ridimensionamento della squadra e degli obiettivi potrebbe clamorosamente cambiare idea (non sarebbe la prima volta per lo svedese nella sua carriera); scendendo di un gradino nella scala di importanza per la squadra di Allegri, anche Robinho non è così sicuro di essere ancora un giocatore del Milan nella prossima stagione che sta per prendere il via fra una decina di giorni con il raduno di Milanello, anche se la sua sorte è legata a doppio filo con quella di altri giocatori: se Ibra parte Binho resta, altrimenti potrebbe essere lui il "sacrificato" per esigenze di bilancio. Insomma, la sensazione è che non si potrà stare tranquilli fino alla fine, fino al fatidico 31 agosto, perchè le sorprese sono sempre dietro l'angolo, in entrata ma anche e soprattutto in uscita. Tornando all'argomento più "scottante" di questa calda (in tutti i sensi!) estate, la sensazione è che al Milan facciano ancora gola i milioni di euro che riceverebbe con la cessione di Thiago Silva e che il dietro-front sia stato solo una mossa quasi obbligata per le tante proteste dei tifosi, nel tentativo di non ripetere le brutte figure fatte nei confronti del popolo rossonero con le cessioni di Shevchenko e Kakà, dolorose e mai dimenticate. Forse la società si aspettava più riconoscenza da parte della tifoseria, con un'impennata nella vendita di abbonamenti dopo la rinuncia alla cessione di Thiago Silva; la risposta della tifoseria è stata effettivamente "freddina" e la choccante richiesta del raddoppio dell'ingaggio pervenuta in Via Turati da parte dell'agente del brasiliano ha fatto il resto, facendo tentennare nuovamente la dirigenza rossonera che potrebbe tornare a parlare con il PSG, che accontenterebbe Thiago con un ingaggio faraonico e il Milan con una cifra record per il cartellino di un difensore. La sensazione è che il Milan stia provando a "stanare" Thiago Silva, a fargli ammettere che è lui eventualmente a scegliere la cessione per soldi (ingaggio più elevato), scaricando la responsabilità sul giocatore come ha fatto anche nelle vicende Shevchenko e Kakà, anche se Thiago saggiamente si tiene lontano dalla questione, lascia il cerino acceso in mano ad altri e il Milan sembra non sapere più come gestire la questione, perchè non vuole cedere il giocatore ma nemmeno accontentarlo nelle sue richieste economiche; non si spiega altrimenti lo stupore della dirigenza alla richiesta di aumento, perchè parliamo di gente troppe esperta in vicende di mercato per non immaginare che dopo una trattativa del genere ci sarebbe stata una richiesta di adeguamento del contratto da parte di chi gestisce un campione così tanto valutato. Se lo stallo continuerà a lungo probabilmente Thiago Silva resterà al Milan, ma non sono escluse sorprese e ciò avrebbe un effetto devastante sul morale dei tifosi (e sulla campagna abbonamenti...) e un effetto domino sul mercato rossonero, perchè altri potrebbero chiedere di cambiare aria.

Io penso che i tifosi non chiedano la luna: avrebbero voluto un Milan rinforzato rispetto alla scorsa stagione, cioè non solo con la conferma di tutti i più forti ma anche con qualche innesto di qualità; hanno dovuto rassegnarsi all'evidenza dei fatti, perchè il bilancio perennemente in rosso non permette spese folli, quindi si accontenterebbero almeno di mantenere la squadra così come è ora (visto che qualcuno è già arrivato e si tratta comunque di buoni giocatori), ma sono disorientati perchè oltre a dover salutare praticamente tutti i reduci di un passato glorioso in Europa (con i trionfi di Manchester e Atene), non sanno più a chi credere e cosa aspettarsi. Sarebbe auspicabile un po' più di chiarezza da parte di tutti, società ma anche giocatori: la dirigenza deve dire chiaramente che intenzioni ha, cioè se vuole restare competitiva ai massimi livelli o se deve fare un passo indietro per questioni economiche, il che non vuol dire rinunciare a lottare per vincere, perchè se si ha fiuto per gli affari e competenza si può comunque allestire una grande squadra anche senza grandi mezzi (ricordatevi l'affare Nocerino); anche i giocatori, però, devono essere un po' più sinceri e meno ondivaghi: giocare nel Milan (pur sempre la squadra più titolata del mondo a meno che il Boca Juniors non vinca la Libertadores...) deve essere un onore e se si pensa più alla carriera che al portafoglio (che comunque rimane bello pieno anche con gli stipendi che dà il Milan...) non dovrebbe essere un grande sacrificio continuare ad indossare la gloriosa maglia rossonera; le vicende Shevchenko e Kakà dimostrano che il Milan ha continuato a vincere senza di loro, mentre le carriere dei due giocatori lontano da Milano sono precipitate al punto che entrambi probabilmente rimpiangono di non essere rimasti dove erano amati e coccolati da tutto l'ambiente; fossi in Thiago Silva un pensierino lo farei...
Inoltre essere un vincente vuol dire essere convinti di poter trascinare da soli la squadra alla vittoria, un po' come faceva Maradona al Napoli e con l'Argentina (entrambe le squadre senza Diego non hanno mai raggiunto i livelli di eccellenza toccati con lui in formazione) e non girare per l'Europa alla ricerca di una squadra che ti faccia vincere la Champions come ha fatto fino ad ora Ibrahimovic (con il grottesco risultato che quando è passato dall'Inter al Barcellona convinto di vincere finalmente la coppa dalle grandi orecchie, questa è finita proprio all'Inter che ha eliminato il Barcellona), quindi sarebbe molto gradito da parte di questi giocatori sentir dire "Restiamo al 100% al Milan perchè vogliamo trascinare questa squadra alla vittoria, indipendentemente dal mercato, perchè bastiamo noi per vincere"; questo sarebbe un discorso da vincenti e da giocatori che sentono la maglia che indossano come una seconda pelle, mentre nel calcio moderno purtroppo prevale la figura del mercenario che va laddove lo porta il denaro. Intanto ora ai tifosi si chiede di abbonarsi a scatola chiusa, di aver fede, di andare allo stadio come si va a messa (rubo la frase a Mauro Suma, mi perdonerà...), ma il tifoso rossonero ultimamente è deluso, disilluso, disamorato, ancora evidentemente scottato dalla delusione Kakà (da quel momento in poi il numero di abbonamenti è sempre calato inesorabilmente, anche dopo lo scudetto vinto) e, complice anche la crisi economica, il risultato è uno stadio deprimente, in quanto sempre mezzo vuoto anche quando c'è da salutare e ringraziare tanti campioni che danno l'addio dopo un decennio abbondante di vittorie e soddisfazioni. Tutto l'ambiente rossonero, dal presidente all'ultimo dei tifosi, ha bisogno di ritrovare entusiasmo e convinzione, che in questo momento sembrano mancare in chi deve fare il mercato, costruire la squadra e investire, ma anche in chi deve sostenerla e fare il tifo; bisogna uscire da questa situazione e l'unico modo per farlo è un po' di chiarezza per tornare ad esere uniti e a lottare insieme: storicamente il tifoso rossonero non ha mai fatto mancare il suo appoggio incondizionato alla squadra anche e soprattutto nei momenti difficili, serie B compresa e penso che il DNA del tifoso del Milan non si sia modificato nonostante un quarto di secolo abbondante di vittorie e soddisfazioni (che certamente hanno riempito la pancia e raffinato i gusti), ma quando ci si sente presi in giro si reagisce rabbiosamente ed è fin troppo evidente che i tifosi meritino un po' di sincerità e chiarezza da parte di tutti; la dirigenza dichiari apertamente e senza paura le sue intenzioni e la gente capirà; i giocatori dimostrino con i fatti (e non solo a parole) che sono legati a questa maglia come lo erano quelli che abbiamo appena salutato in un commovente pomeriggio di metà maggio, perchè i tifosi rossoneri hanno un grande cuore, amano incondizionatamente chi contraccambia il loro amore, ma non sopportano di essere ingannati e sentirsi traditi!