Cambio di filosofia ma siamo sicuri che non serviva?

Cambio di filosofia ma siamo sicuri che non serviva?MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
sabato 30 giugno 2012, 20:00Primo Piano
di Francesco Specchia

L'Italia è ad un passo dal sogno. Domani contro la Spagna si saprà che raggiungerà la vetta d'Europa. La nuova forza degli azzurri risiede nella capacità di esprimere un bel gioco, condito da pressing e possesso palla con abbondanti spruzzi di divertimento, come apertamente dichiarato anche da Daniele De Rossi. Il bel gioco, dolce ricordo per un Milan che aveva il massimo interprete di questa espressione pallonara. Ah! Andrea Pirlo. In molti si fermeranno, non leggeranno più e sbufferanno: "Ancora con questa storia di Andrea Pirlo". Andrea da Brescia ad oggi è uno dei candidati principali al Pallone d'oro. Campione d'Italia con la Juventus e leader massimo di una nazionale mai così bella. A Milano dicevano che era vecchio, che non correva e che voleva troppi soldi. Pagare l'ingaggio di Traorè, Constant, Flamini… Era lento lui, il mago del pallone, e come dicevamo, correva poco, così poco che contro la Germania è stato il calciatore, scusate l'artista che ha calpestato più erba dopo Claudio Marchisio (le statistiche UEFA dicono che il numero 21 ha percorso quasi 12 km negli ultimi 90 minuti). Il mondo ce lo invidia, i colleghi lo esaltano via Twitter, da van Persie a Ferdinand passando per i prossimi avversari Xavi, Iniesta, Fabregas e Piquè. Il Milan cambia filosofia, stile di gioco, abbandona Pirlo e perde, la Juve lo accoglie e torna a vincere grazie all'ago della bilancia Andrea. La nazionale con le sue giocate è sempre più bella e allo stesso tempo temuta, la media voto del centrocampista in questo torneo è di 7,10, la stagione lo ha eletto protagonista principale. Vecchio? No, diversamente giovane. Sempre impiegato da Conte corre e illumina per 3.708 minuti nell'ultima Serie A, con Prandelli la musica non cambia: sempre in campo. Imprescindibile. Per tutti, tranne che per uno; Massimiliano Allegri. Non bisognava essere imboccati, per non sbagliare il cucchiaio Pirlo lo ha portato lo stesso. Ha stravinto. Via da Milano per dimostrare di essere ancora il numero 1, ora speriamo vinca anche l'Italia.

Twitter: @FSpecchia