Applausi (e speranze) per Stephan

Applausi (e speranze) per StephanMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
sabato 7 luglio 2012, 14:00Primo Piano
di Francesco Somma

Nel tempo dei nomi, nel tempo degli inarrestabili vortici di discussioni (e chiacchiere) di mercato, smarrirsi e perdere l’equilibrio è quanto di più facile possa accadere. Perché i nomi fanno gola, perché la curiosità non è solo donna, perché in estate non c’è altro da fare – calcisticamente parlando – che rincorrere sogni ed obiettivi. In attacco, in difesa, dappertutto: si finisce per scoprire esigenze che forse non esistono, e queste spesso diventano addirittura necessità. Siamo reduci da una bella due giorni di calciomercato, in una cornice decisamente più comoda, invitante e rilassante rispetto a quella offerta dagli alberghi. A Castiglioncello era presente il gotha dei procuratori e dei direttori sportivi nazionali, ed alcuni tra i giocatori più in vista nel corso della stagione da poco conclusa. Nella Top 11 stilata da TMW, oltre a Luca Antonini, un acclamatissimo Stephan El Shaarawy, senza dubbio il più fotografato in assoluto. E’ apparso in forma, riposato dalle vacanze e smanioso di ricominciare al più presto a correre in rossonero. Ha avuto gli occhi addosso fin dall’inizio della sua esperienza a Milanello, ha attirato subito un’attesa riservata solamente a chi può dare tanto.

Ha individuato nell’Udinese la vittima prediletta: contro i friulani è andato a segno in casa e in trasferta ed è andato a segno per la prima volta nella massima serie. Cosa c’entra lui con il vortice delle discussioni (delle chiacchiere) che investe l’attacco rossonero? Ibra e Robinho figurano tra i partenti un giorno sì e l’altro no, la reazione immediata è cacciare la testa fuori dalla finestra e cercare altro. E’ una tendenza diffusa, in particolar modo dalle nostre parti, e malgrado quanto di buono si abbia a disposizione. Stephan El Sharaawy è più il presente che il futuro dell’attacco rossonero: quest’anno ha goduto di una discreta considerazione ed ha messo a segno 4 reti. Poche, per sua stessa ammissione, ma mica tanto a ben vedere. E’ stata la stagione delle basi per un avvenire più maturo e promettente, vissuto all’insegna di un’accresciuta consapevolezza nei propri mezzi. Stephan ha l’età dalla sua, oltre ad un indiscutibile talento e la necessaria voglia di arrivare. Il resto viene da sé: basta solamente crederci.